Tu sei qui: CronacaSi chiude il processo sulla depurazione delle acque reflue in Costiera Amalfitana: dopo otto anni assolto ex sindaco di Cetara
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), mercoledì 13 novembre 2024 11:23:33
Si è concluso lunedì 11 novembre, presso il Tribunale di Salerno, il processo - durato oltre otto anni - avente ad oggetto il presunto cattivo funzionamento degli impianti di depurazione in alcuni comuni della Costiera Amalfitana e che, in base all'accusa, avrebbero contribuito all'inquinamento del mare di Cetara e del fiume Sele. Un lungo iter giudiziario che ha visto sul banco degli imputati vertici della società Ausino, diversi Sindaci e responsabili tecnici, accusati di danneggiamento di beni pubblici, deturpamento di bellezze naturali e omissione di atti d'ufficio.
Il Tribunale di Salerno, Sezione Seconda, presieduto dal Magistrato Lucia Casale, ha ritenuto di non doversi procedere nei confronti del sindaco di Ravello Paolo Vuilleumier, degli ex sindaci di Atrani, Nicola Carrano e Luciano De Rosa Laderchi, dell'attuale vicesindaco di Scala Luigi Mansi, e di diversi funzionari dell'Ausino che hanno ricoperto ruoli di responsabilità nella conduzione o nella gestione tecnica degli impianti fognari e depurativi.
Assolto l'ex sindaco di Cetara, Secondo Squizzato, per il quale nel 2017 il pubblico ministero Mariacarmela Polito formulò anche l'imputazione di omissione di atti d'ufficio. Per Squizzato si è trattato di una vittoria di principio: «Coinvolto quale ex sindaco di Cetara, ho rinunciato alla prescrizione per vedere affermata l'assenza di qualsiasi omissione da parte mia».
Al termine di questa battaglia, egli ha dichiarato: «L'assoluzione 'perché il fatto non sussiste' lenisce solo in parte l'amarezza di un amministratore che pur avendo operato correttamente per la soluzione di un problema annoso come la depurazione delle acque, indicando la soluzione che poi è stata realizzata, ha dovuto subire un processo penale per dimostrare fatti che a ben vedere erano già desumibili dai documenti presentati durante le indagini. Resta almeno la consapevolezza di essere stato utile alla propria comunità, e questo può anche bastare».
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