Tu sei qui: CronacaOmicidio di Ravello, Giuseppe Lima convocato in Procura il 4 maggio
Inserito da (redazionelda), lunedì 27 aprile 2015 22:02:57
Dovrà presentarsi lunedì 4 maggio presso la Procura della Repubblica di Salerno, Giuseppe Lima, il compagno di Patrizia Attruia, la donna uccisa a Ravello il cui cadavere fu rinvenuto il 27 marzo scorso.
A un mese esatto dall'omicidio ancora diversi i punti interrogativi sulle ultime ore di vita della donna e soprattutto sulle modalità con cui Enza Dipino, che si trova in carcere quale unica accusata di omicidio colposo, avrebbe agito.
Per il 4 maggio potrebbero essere disponibili tutti i responsi delle analisi effettuate sul corpo della vittima nel corso dell'esame autoptico e Lima nuovamente ascoltato come persona informata dei fatti alla luce delle evoluzioni delle indagini.
Già, perché prende sempre più corpo l'ipotesi che Patrizia possa essere stata uccisa nella notte tra mercoledì e giovedì 26 marzo scorso. Di sicuro dopo le 22, orario in cui è stata filmata dalle telecamere di videosorveglianza di una struttura dell'abitato di San Cosma mentre rincasava. Dall'autopsia effettuata sul cadavere è stato accertato che la donna sarebbe morta tra le 40 e le 48 ore precedenti l'arrivo dei Carabinieri (venerdì 27 marzo intorno alle 13 e 30).
Dunque solo gli esami istologici, come il prelievo di Dna dalle unghie, la misurazione delle varie ferite al volto e al collo, lo scollamento del cranio, rilievo e comparazione di impronte digitali, nelle prossime ore diranno la verità. Accertato che la donna è stata stretta al collo da due mani, verosimilmente, per sua stessa ammissione, potrebbero essere quelle di Enza Dipinoche dal carcere non avrebbe ancora fornito risposte convincenti anche a causa della sua condizione psicoemozionale.
Ma gli inquirenti vogliono sapere se la Dipino avesse agito da sola in seguito all'ennesima lite con la sua antagonista in amore e se il corpo fosse stato occultato all'interno della cassapanca con la complicità di altri.
Intanto Giuseppe Lima che vive a casa di suo padre, nello stesso condominio dove si è consumato il delitto, continua a svolgere piccoli lavori di giardinaggio e al bar della piazzetta di San Cosma, presso cui si ferma di sera per l'immancabile Campari, continua a chiedere quando potrà riappropriarsi dei propri effetti personali ancora chiusi nell'appartamento posto sotto sequestro e soprattutto quando si svolgeranno i funerali di Patrizia, il cui cadavere sembra ancora trovarsi presso l'obitorio dell'ospedale di Salerno.
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