Tu sei qui: Cronaca‘Malversazione e appropriazione indebita’: sequestrati 75mila euro a presidente Riferimenti – Gerbera Gialla
Inserito da (redazionelda), giovedì 21 settembre 2017 09:12:02
Sequestro all'antimafia con la partita iva. La procura di Reggio Calabria, diretta da Federico Cafiero De Raho, ha disposto un sequestro preventivo di 75 mila euro nei confronti di Adriana Musella, presidente del Coordinamento nazionale antimafia Riferimenti. Malversazione e appropriazione indebita sono i reati contestati dalla guardia di finanza a quella che veniva considerata una paladina dell'antimafia. A darne notizia Il Fatto Quotidiano.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, guidati dal colonnello Flavio Urbani con il coordinamento del procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e del sostituto Sara Amerio, a partire dal 2002 la Musella avrebbe ricevuto e gestito diversi finanziamenti, anche pubblici, per un importo complessivo di circa 450mila euro, il cui impiego sarebbe dovuto essere vincolato alla divulgazione della cultura antimafia.
Così non è stato e a farne le spese sono i numerosi enti pubblici che hanno elargito fondi all'associazione Riferimenti: dal consiglio regionale della Calabria, alla provincia e il Comune di Reggio passando per la provincia di Vibo Valentia, il comune di Verona, il comune di Santa Maria Capua a Vetere, la provincia di Salerno, la provincia di Verona, il Ministero dell'Università e della Ricerca, il Consiglio dell'ordine degli Ingegneri di Salerno, la Camera di Commercio di Reggio e i Comuni di Bollate e Gioia Tauro. Nel corso del quinquennio 2010-2015, stando alle indagini delle fiamme gialle, circa 55mila euro, sono stati utilizzati dalla presidente di Riferimenti per finalità ritenute estranee a quelle dell'associazione.
Nel 2011 la Musella, con la sua associazione Riferimenti-Gerbera Gialla aveva promosso attività di sensibilizzazione contro le mafie anche per gli studenti delle scuole di Ravello, presso l'Auditorium Oscar Niemeyer alla presenza dell'allora procuratore nazionale antimafia Piero Grasso.
Dall'esame dei conti bancari, inoltre, è emerso che parte dei fondi disponibili, quantificabili in circa 20mila euro, sarebbero stati utilizzati dalla Musella come uno strumento di liquidità personale aggiuntivo: una sorta di bancomat con soldi pubblici. A fine marzo, la Musella aveva ricevuto un avviso di comparizione ed è stata interrogata dal procuratore aggiunto Dominijanni e dal pm Amerio che volevano vederci chiaro sull'utilizzo dei finanziamenti destinati all'attività antimafia.
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