Tu sei qui: CronacaInchiesta sulla gestione dei centri migranti: cinque misure cautelari e sequestro da 720mila euro, coinvolta società di Castel San Giorgio
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), mercoledì 1 ottobre 2025 12:19:51
PISTOIA/SALERNO/AVELLINO/AREZZO/PAVIA - Nella mattinata del 1° ottobre i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Firenze, con il supporto dei militari del Comando Provinciale di Salerno, hanno eseguito un'operazione su vasta scala nell'ambito della gestione dei centri di accoglienza per richiedenti asilo.
Sono state disposte cinque misure cautelari personali a carico di altrettanti indagati, oltre a un sequestro preventivo di beni per circa 720mila euro nei confronti di una società con sede legale a Castel San Giorgio (SA), attiva nel settore dell'accoglienza. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di concussione, frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata in danno dello Stato e falsità ideologica commessa da incaricati di pubblico servizio.
L'inchiesta trae origine da un'ispezione effettuata nel dicembre 2023 presso il CAS "Hotel Giardini" di San Marcello Pistoiese (PT), dove furono riscontrate gravissime carenze igienico-sanitarie: ambienti sporchi, muffa, liquami, assenza di riscaldamento, acqua calda ed elettricità. La Prefettura di Pistoia ordinò lo sgombero della struttura e la ricollocazione dei richiedenti asilo.
Successivamente sono emersi indizi di un sistema fraudolento, con presunte irregolarità nella gestione dei fondi pubblici e nella rendicontazione dei servizi mai realmente erogati. Tra questi, corsi di lingua italiana, assistenza psicologica e sociale, mediazione culturale, servizi medici e il cosiddetto pocket money che sarebbe stato corrisposto solo in parte e in maniera irregolare.
Secondo gli inquirenti, gli ospiti avrebbero vissuto in condizioni di grave degrado, mentre venivano rendicontati alle Prefetture servizi mai effettuati. Si parla di "fogli presenza" falsificati per attestare attività inesistenti, con pressioni sugli stessi richiedenti asilo affinché firmassero documenti non corrispondenti alla realtà.
Dalle indagini sarebbero inoltre emerse false attestazioni sulla presenza degli operatori professionali previsti dal contratto - come assistenti sociali, psicologi e docenti di lingua - nonché episodi di indebita percezione di fondi pubblici attraverso la presentazione di fatture identiche a diverse Prefetture.
Le verifiche hanno riguardato diversi centri di accoglienza gestiti dalla stessa società in più province italiane. In Campania i controlli hanno interessato strutture a Castel San Giorgio, Mercato San Severino, Roccapiemonte, Ascea, Casalbuono, Felitto, Orria, Savignano Irpino, Grottaminarda, Montoro e Atripalda. Altri CAS attenzionati si trovano in Pavia, Montù Beccaria, Santa Maria della Versa (PV), nonché a Foiano della Chiana (AR).
L'ipotesi investigativa è che gli indagati abbiano perseguito un intento meramente lucrativo, con un danno economico allo Stato stimato in oltre 1,2 milioni di euro tra il 2022 e il 2024, a fronte di una gestione definita "malfatta e ingannevole".
Si ricorda che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari: le persone coinvolte, pur raggiunte da misure cautelari, devono essere considerate innocenti fino a un'eventuale condanna definitiva.
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