Tu sei qui: CronacaIl triste destino dei gatti randagi in Costiera. Al via una sottoscrizione per sterilizzazione
Inserito da (redazionelda), lunedì 12 febbraio 2018 15:59:12
Non si spegne l'attenzione degli animalisti della Costa d'Amalfi dopo le morti atroci e sospette, il mese scorso di alcuni gatti randagi nel centro storico di Ravello.
«Il problema va risolto alla base - affermano gli animalisti - La soluzione è sterilizzare le femmine, per evitare l'aumento del numero di felini nelle colonie». Con tutta probabilità l'aumento incontrollato di colonie feline avrebbe portato all'avvelenamento dei randagi da parte di ignoti con apposite esche.
Ma, a questo punto, le buone intenzioni, i bisogni reali del cittadino, il buon senso, vanno a scontrarsi con il freddo burocrate il quale, in base ad una logica incomprensibile, ha deciso di sospendere il servizio pubblico di sterilizzazione dei gatti, perché si è raggiunto il numero massimo.
Non è uno scherzo di Carnevale, ma la triste realtà stabilita dalla Dirigenza del Servizio Veterinario della Regione Campania in merito alla sterilizzazione.
Un provvedimento che manda nella disperazione associazioni e i volontari amici degli animali.
La settimana scorsa è stata trasmessa ai Sindaci dei Comuni Costieri, ai Comandi di Polizia Municipale, a vari dirigenti ASL una missiva, sottoscritta da circa 250 cittadini da tutta Italia e dall'estero, a rappresentar il malcontento generale del mondo animalista che attraverso la sottoscrizione chiede il ripristino del servizio pubblico di sterilizzazione per i gatti randagi. E anche con una certa celerità.
Stando a quanto affermato dagli attivisti, sono stati proprio i sindaci a nona ver risposto all'appello. «Da nessuno di loro è a tutt'oggi giunto il benché minimo cenno di risposta alla missiva. E nemmeno si è provveduto alla bonifica delle aree dove sono stati rinvenuti i corpi dei gatti avvelenati - ci dicono -. Eppure le esche avvelenate costituiscono un pericolo anche per un bambino che dovesse incautamente ingerirle. I Sindaci in questo contesto, potrebbero almeno sollecitare ufficialmente il ripristino del servizio sanitario».
«Cosa ne sarà, altrimenti delle migliaia di gattini che nasceranno?» si chiedono gli animalisti che sfogano la loro rabbia a mezzo social, invogliando a portare le cucciolate in blocco alle sedi Comunali e presso le dirigenze ASL.
D'altronde, in questo modo, secondo la Legge, le bestiole, sarebbero affidate agli organi competenti. Di seguito il testo della sottoscrizione e la foto di "Fortunella", unica cucciola sopravvissuta agli avvelenamenti di Ravello.
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