Tu sei qui: CronacaDiplomi facili all'istituto parificato di Maiori, in 35 vanno a processo
Inserito da (redazionelda), mercoledì 12 luglio 2017 10:23:43
Nelle carte dell'inchiesta si parla di una «assenza giornaliera diffusa, continuativa e pressoché totale degli studenti iscritti, salvo poche sporadiche presenze». Così in centinaia sarebbero riusciti a conseguire il diploma tramite la scuola parificata Flavio Gioia Maiori, adottando nell'anno scolastico 2010-2011 un meccanismo per il quale sono stati rinviati a giudizio ieri mattina i gestori dell'istituto e 33 insegnanti, provenienti in maggioranza da Agro nocerino sarnese e Costa amalfitana. A darne notizia il quotidiano la Città in edicola oggi in un articolo a firma di Clemy De Maio.
Rispondono a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al falso: i titolari perché avrebbero fatto della mancata annotazione delle assenze un modus operandi consolidato, i docenti perché si sarebbero adeguati in pieno alle loro indicazioni, falsificando i registri di classe con presenze inesistenti e talora facendo figurare come orario di lezione anche fasce temporali in cui la scuola era in realtà chiusa. Lo stratagemma sarebbe stato adottato in entrambi gli indirizzi di studio (commerciale e turistico) dell'istituto parificato di via Gaetano Capone. Amministratrice della società figura la 44enne Rita Pastore, originaria di Nocera Inferiore e residente a San Marzano sul Sarno, che ha affidato al marito Bartolo Campione il ruolo di dirigente scolastico. Sarebbero stati loro, secondo le indagini della Procura di Salerno, a organizzare un meccanismo che consentiva di attirare iscritti con la promessa di diplomi facili, garantendogli l'accesso all'esame di Stato senza che fossero obbligati a frequentare le lezioni. Ieri il giudice dell'udienza preliminare Vincenzo Pellegrino ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio e ha fissato al prossimo febbraio l'inizio del processo davanti alla terza sezione penale, a cui i difensori (nel collegio Francesco Dambrosio e Marcello Giani) sottoporranno gli elementi a discolpa.
Per ora sono trenta i casi di falso censiti dalla Procura, tutti nell'anno scolastico 2010 2011. Si parte da un episodio del 20 ottobre del 2010, quando dalle indagini risulta che entrarono in classe appena sei studenti mentre nei documenti si annotavano 107 presenti su un totale di 181 iscritti. Poi, dal 7 aprile al 26 maggio dell'anno successivo, la polizia giudiziaria ha registrato altre ventinove giornate in cui i docenti avrebbero truccato le presenza in maniera «sistematica e continuativa». Emergono giorni in cui gli alunni risultano tutti in classe, mentre in realtà l'aula sarebbe stata vuota. E altri in cui la scuola aveva chiuso i battenti alle 13.30, ma le lezioni figurano concluse soltanto un'ora dopo.
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