Tu sei qui: CronacaCon piogge di settembre ritorna pericolo su strada Ravello-Chiunzi nella totale indifferenza
Inserito da (redazionelda), lunedì 24 agosto 2015 18:45:32
"Campa cavallo che l'erba cresce" recita un vecchio adagio della saggezza popolare. Agosto volge al termine e con l'arrivo di settembre sono annunciate le tipiche piogge torrenziali del periodo. Bombe d'acqua che, come spesso accaduto nel recente passato, sono capaci di provocare forti disagi o, nel peggiore dei casi, autentici disastri in un territorio tanto delicato morfologicamente come quello della Costa d'Amalfi. Come sempre la situazione a maggior rischio è quella che incombe sulla strada provinciale 1 che collega Ravello al Valico di Chiunzi. Lo stesso fronte franoso, tra il Passo e la località Cesarano, nel comune di Tramonti, che il 31 ottobre 2012 causò la chiusura della strada al traffico veicolare (provvedimento ancora vigente). In questi tre anni la montagna ha prodotto diverse colate di fango, pomice e detriti, accumulati ai bordi della strada in seguito alle mancate operazioni di pulitura. Un'arteria, la SP 1, fondamentale per i collegamenti turistici con l'aeroporto di Napoli, che anche quest'anno ha portato a raggiungere Ravello da migliaia di turisti, lavoratori e fornitori del settore alberghiero. Ma vediamo la politica, rimasta quasi inerme di fronte alla celere risoluzione delle criticità attraverso la bonifica e messa in sicurezza dell'area, quali provvedimenti ha finora adottato.
Con deliberazione numero 313 nella seduta del 21 maggio 2015, a dieci giorni dalle elezioni reginali, la Giunta Regionale della Campania aveva approvato lo schema di intesa tra la Regione Campania e la Comunità Montana Monti Lattari per la realizzazione del "Progetto sperimentale finalizzato agli interventi urgenti di apertura del transito in modo controllato lungo la SP1 e alla progettazione delle azioni di messa insicurezza dei valloni in frana" da 5,2 milioni di euro per la messa in sicurezza delle montagne. Nello specifico, oltre alla bonifica sono previsti interventi strutturali con l'apposizione di reti frangi colata, prevista un'articolata sistemazione del fronte di frana e l'installazione di nuove essenze arboree al posto di quelle esistenti.
L'approvazione dello schema d'intesa era giunto in seguito alle innumerevoli insistenze amministrative del Presidente della Comunità Montana Monti Lattari, Luigi Mansi, avanzate al presidente Stefano Caldoro - all'indomani della fatica progettuale di cui l'Ente montano si era sobbarcato i primi oneri finanziari e tecnico-amministrativi - attraverso cui ha fatto richiesta di un finanziamento regionale.
Ci si augura che la Giunta De Luca possa presto proseguire l'iter avviato e soprattutto che, con le prossime piogge, non dovremmo parlare di tragedia anunciata.
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