Tu sei qui: Cronaca«Ayoub mi amava, non era un violento» parla la fidanzata del giovane suicida all'Università
Inserito da (redazionelda), domenica 10 dicembre 2017 13:58:44
«È stata la persona più importante della mia vita e vorrei che venisse ricordato come la persona meravigliosa che era». Ad affermarlo in una nota è Francesca Marotta, la fidanzata di Ayoub Namiri, il 21enne che si è suicidato giovedì scorso lanciandosi dal parcheggio multipiano dell'Ateneo di Salerno.
Alla base del gesto vi sarebbero i sensi di colpa a seguito del litigio, sfociato in un pestaggio (pare un violento schiaffo), con Francesca. La ragazza ha rotto il silenzio ed smentito alcune voci che erano circolate nelle scorse ore a carico del suo fidanzato attraverso una lettera inviata ad un quotidiano on line dell'irpinia.
«Salve, mi chiamo Francesca Marotta e sono la ragazza di Ayoub Namiri, il ragazzo che si è lanciato in università... Vorrei solo smentire tutte queste voci che attribuiscono ad Ayoub l'aggettivo ‘violento'. È stato preso da un momento di rabbia, può capitare a tutti». Poi Francesca aggiunge: «È stata la persona più importante della mia vita e vorrei che venisse ricordato come la persona meravigliosa che era... dava tutto se stesso nell'amore, nello studio. Era brillante: la persona più intelligente che io abbia mai conosciuto... Vi prego scrivete questo invece che le stupidaggini che non vengono da persone che vivevano a stretto contatto con lui.
Lo conosco meglio di chiunque altro... era fragile, spesso non si sentiva compreso. Eravamo tutti stressati per l'università ma era speciale, bellissimo, altruista, si metteva sempre in gioco. Sognavamo di diventare persone di un certo livello, sognavamo di viaggiare e scoprire tutto il mondo, andare ai concerti che ci piacevano».Parole toccanti quelle di Francesca che da giovedì pomeriggio si è chiusa nel suo dolore ad Atena Lucana dove vive con la mamma.
Insieme da neanche un anno. «Da quasi 8 mesi stavamo insieme. Si metteva sempre in gioco, sognavamo di diventare persone di un certo livello, di vivere all'estero, sognavamo di viaggiare e scoprire tutto il mondo, andare ai concerti, ci piaceva fare lunghe passeggiate a Salerno, vedere il mare, ci perdevamo a guardare la luna, amava la musica, il tempo passato insieme era rigenerante, non è mai stato una cattiva persona, anzi posso dire con certezza che sia statala cosa migliore che mi sia capitata nella vita».
E poi il ricordo.«Mi disse questo: "Ti faccio la promessa più grande che si possa fare, quella che, dopo di te non farò a nessun'altra. Comunque vada, ti prometto che non mi pentirò mai di questo nostro amore. Mi hai dato tanto, troppo, perché un giorno tu possa togliermi più di quanto mi hai donato. Non mi pentirò mai di averti amata così tanto, di averci creduto così tanto. Non mi darò mai dello stupido. Non dirò mai ‘se tornassi indietro'. Perché lo so, anche se tu mi tradissi, se tu mi mentissi, rifarei le stesse cose, ti amerei allo stesso modo. Ci sono amori che non importa come finiscono, l'importante è che siano esistiti"».
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