Tu sei qui: AttualitàStop a Largo Maradona: a Napoli il murale di Diego coperto per protesta
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), giovedì 16 ottobre 2025 09:17:28
È calato un silenzio insolito su Largo Maradona, nel cuore dei Quartieri Spagnoli di Napoli. Lì dove ogni giorno risuonavano cori, flash di turisti e musica partenopea, ora i 'cancelli' sono chiusi. "Non lo riapriremo più", è il grido dei proprietari dello slargo, dove sorge il celebre murale dedicato a Diego Armando Maradona. Una decisione forte, nata all'indomani del blitz dei carabinieri contro gli abusivi e che ha subito acceso il dibattito in città.
A mettere i lucchetti all'area è stato Antonio Esposito, conosciuto da tutti come Bostik, titolare de La Bodega de D10S, il bar che da anni accoglie visitatori da ogni parte del mondo sotto lo sguardo del Pibe de Oro. «Abbiamo chiuso l'accesso al murale da ieri e lo stesso faremo anche oggi - ha spiegato Esposito a Il Mattino -. È un peccato: qui arrivano milioni di turisti. Stiamo cercando di regolarizzare tutto, ma i tempi non dipendono da noi».
Secondo il racconto dei gestori, la chiusura non sarebbe frutto di un intervento delle autorità, ma una scelta volontaria. «L'area è privata - si legge nel comunicato ufficiale pubblicato da Vesuvio Live - e l'abbiamo chiusa per nostra decisione, non per ordine di altri enti. Purtroppo le istituzioni non ci hanno ancora dato la possibilità di ottenere un permesso che ci consenta di lavorare regolarmente».
I titolari rivendicano di essere in regola con tasse, iscrizioni a INPS e Camera di Commercio, con personale assunto e merce fatturata. Il nodo, spiegano, è la licenza itinerante: un'autorizzazione che non permette di stazionare sempre nello stesso luogo, ma di spostarsi, un paradosso per chi ha costruito lì un simbolo della napoletanità.
«Chiediamo alle istituzioni di aiutarci - continua il comunicato -. Se chiudiamo noi, non si ferma solo la nostra famiglia: si spegne un intero quartiere».
L'immagine del volto di Maradona, coperto o celato, è diventata in poche ore un simbolo di protesta e malinconia.
(Foto: Maria Abate)
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