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Inserito da (redazionelda), mercoledì 29 novembre 2017 12:54:39
di Antonio Schiavo
Due manine protese in cerca di affetto e carezze che diventano invece deboli scudi contro una violenza inaudita e dissennata.
Due braccia avvizzite e dolenti solo da sostenere e curare usate per evitare, quando possibile, strattoni e maltrattamenti disumani.
E' questo lo spettacolo orrido che si para davanti ai nostri occhi sempre più apatici difronte alle scene di ordinaria follia rilanciate dalle televisioni a tutte le ore del giorno sui soprusi, le angherie, le violenze di cui sono vittime sono bambini e anziani negli asili e nelle case di cura.
Piccoli che si affacciano alla vita e che conserveranno probabilmente per sempre l'incubo di quei mostri che credevano esistere solo nelle fiabe e che invece fanno parte del loro quotidiano. Bimbi bistrattati, offesi nel corpo e nella psiche proprio da chi dovrebbe aprire loro le porte della serenità, del gioco, dell'amicizia.
Anziani già condannati alla solitudine e alle sofferenze, con un carico di anni e fatiche che traccia rughe profonde nei loro volti e lividi nel fisico e nell'anima. Spesso senza più memoria, incoscienti, ciechi, privi forse anche della capacità di respirare in mano non ad esseri umani che si dedichino a loro con dedizione, pazienza e spirito di servizio ma di veri e propri aguzzini sempre più convinti di farla franca perché senza coscienza prima che senza controlli.
Sono bestie che approfittano della debolezza infantile e della stanchezza sofferente degli anziani per sfogare le proprie frustrazioni o - diciamolo senza remore - i loro istinti belluini talvolta motivandoli con le tensioni accumulate in turni pesanti, con le difficoltà di tenere a bada (quando già dovrebbero essere alle soglie della pensione) tanti bambini che inevitabilmente fanno proprio il mestiere dei bambini pieno di vivacità, curiosità frenetica, bizze all'ora di pranzo.
E' straziante vedere, quando qualcuno si fa forza e decide di denunciare, poveri cristi costretti in camicie di forza, legati alle sbarre di protezione dei letti, trascinati per corridoi luridi che tanto assomigliano a quelli di un lager.
Mentre i nostri politicanti si gingillano alla ricerca dell'ultima irrealizzabile bufala da propinarci in periodo preelettorale, mentre inseguono sponde a destra e a sinistra con demagogia mai logora su temi etici e morali, mentre si lavano le loro coscienze con carità pelose come i bonus bebè, questi stessi figuri non hanno la capacità o la volontà di mettersi d'accordo su provvedimenti semplici e risolutivi.
Come prevedere una telecamera per ogni stanza di asilo, scuola materna o casa di cura rifuggendo dall'alibi pretestuoso della tutela della privacy e regalando un po' di tranquillità e sicurezza ai genitori dei bimbi e ai parenti degli anziani il più delle volte costretti a mandare i piccoli al nido o i vecchi non autosufficienti in strutture di assistenza.
E poi per i colpevoli pene severe , senza sconti , senza possibilità di patteggiamenti o altri cavilli buoni solo ad ingrassare i legali e a prolungare all'infinito processi che si potrebbero concludere in un giorno.
Diceva il filosofo rumeno Emile Cioran: "La vecchiaia non è che la punizione di essere vissuti".
Se le immagini delle poche telecamere nascoste in quei luoghi di tortura non fossero così sfocate forse potremmo vedere negli occhi di quegli anziani rannicchiati e in lacrime la richiesta muta di porvi fine.
Al più presto.
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