Tu sei qui: AttualitàMinori, al Cardinale Giuseppe Bertello la cittadinanza onoraria e le chiavi della Città /FOTO
Inserito da (redazionelda), lunedì 13 luglio 2015 16:58:49
Al Cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato della Città del Vaticano la cittadinanza onoraria e le chiavi della Città di Minori. La cerimonia, presieduta dal sindaco Andrea Reale, si è svolta questa mattina presso la residenza municipale alle 11, alla presenza dell'arcivescovo della Diocesi Amalfi-Cava dei Tirreni Mons. Orazio Soricelli, il parroco don Ennio Paolillo, il vicesindaco di Amalfi Matteo Bottone, autorità civili, religiose e militari della Costiera.
Il cardinale Bertello, che aveva più volte soggiornato a Minori prima di ricevere il prestigioso incarico direttamente da Papa Francesco, è ritornato per presenziare ai solenni festeggiamenti in onore di Santa Trofimena Vergine e Martire, patrona della Città di Minori.
IL DISCORSO DEL SINDACO ANDREA REALE. «In questa bella giornata di festa, nella ricorrenza del giorno dedicato alla sua Santa Protettrice, la Città di Minori rende omaggio a Sua Eminenza il Cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato della Città del Vaticano, e con la solennità dovuta al rispetto della Sua figura, (le Autorità civili e militari e) i membri del Consiglio Comunale accolgono e salutano con gratitudine la Sua prestigiosa e graditissima visita.
Giungano, in questo momento, parole di affetto e di riconoscenza a Sua Eccellenza Mons. Orazio Soricelli, nostro Arcivescovo, al nostro Parroco, Don Ennio Paolillo, guida spirituale della Comunità, e quanti si sono adoperati per la realizzazione di questa iniziativa, in particolare il nostro concittadino, il Cav. Pasquale Di Lieto.
La storia civica di Minori si lega inscindibilmente a quella religiosa, ed in particolare alla figura di S. Trofimena: dal fausto giorno dell'arrivo delle Sue Reliquie a Minori, i nostri avi hanno tratto ispirazione nel perseguire gli ideali di Giustizia e di Pace. Anche noi, che abbiamo l'onore di essere qui oggi in democratica rappresentanza della Comunità, rivolgiamo la nostra tensione etica e il nostro lavoro quotidiano, nel servire questa nostra Città, agli ideali universali di pace e di giustizia, per trarre forza dalle sue radici, preservarne l'identità e farne sempre più luogo privilegiato di accoglienza per tutti coloro che non perdono la speranza di un futuro migliore.
Le sfide che abbiamo di fronte sono tante e difficili, la strada è spesso incerta e piena di ostacoli, ma ogni epoca ha i suoi problemi ed ogni compito ha il suo fardello. Ci sostiene la consapevolezza che viviamo, pur in tempi di incessanti e repentini cambiamenti, in una terra di solida e antica civiltà, che hanno dato e daranno un contributo importante alla storia e riferimenti valoriali che ancora ci possono indicare il cammino, al di là delle frivole e fatue suggestioni della nostra epoca, che oggi si pone comunque di fronte alla necessità di un forte e radicale ripensamento dello stile di vita prevalente, esprimendo una nuova progettualità che superi, come più volte ripete il nostro Papa Francesco, la mondanità, il consumismo, l'indifferenza, l'individualismo di cui è permeata la nostra società, dove la sfera economica sembra dettare i temi della politica, della cultura e perfino della vita sociale.
A tutti è notorio il grande impegno religioso, umano e civile che Lei, Signor Cardinale, ha sempre profuso nella sua attività ecclesiale e diplomatica, volto a realizzare un cammino comune di crescita e di unione dei popoli, a difesa dei diritti umani e di quelli dei più deboli. Meritevole di menzione è stato il Suo ruolo di costruttore di dialogo e portatore di Pace interpretato nello scenario internazionale presso le nunziature apostoliche in Sudan, Turchia, Venezuela, alla Missione permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite di Ginevra; in Ghana, Togo e Benin, in Ruanda nel 1994 quando il genocidio toccava la sua fase più drammatica, testimoniando la presenza della Chiesa, in Messico e finalmente come Rappresentante del Papa nella nostra Italia.
Riecheggia ancora l'intensità delle azioni con cui Lei ha sostenuto i paesi in via di sviluppo nel contrastare la povertà, ponendo molto spesso l'accento sulla necessità della costruzione di sistemi democratici, ma anche di azioni e progetti concreti in un percorso di condivisione estraneo a quella logica del solo aiuto che non crea sviluppo, evidenziando l'importanza delle nuove tecnologie nella via del superamento della povertà, delle infrastrutture nel campo dell'energia, della connettività e dell'apprendimento, della salute e dell'alimentazione, e la fondamentale questione dell'acqua.
Eminenza Reverendissima, nel considerare che per il suo impegno e per il suo modo di interpretare la missione pastorale Le vengono riconosciute doti di disponibilità, altruismo, umanità, giustizia, aiuto e conforto nel bisogno, riconducibili ai valori universali dell'UNESCO, di cui Minori e l'intera Costa si onora di essere Patrimonio riconosciuto dell'Umanità, e tali da indurre un diffuso sentimento di gratitudine tra i nostri concittadini, questo Civico Consesso ha inteso nella sessione del 10 luglio scorso farsi interprete di questi sentimenti attraverso il conferimento della cittadinanza onoraria, quale visibile segnale di riconoscenza per l'operato nel segno della pace, del dialogo, della solidarietà, della promozione e della difesa culturale.
Da questo momento in poi, Eminenza, porti nel suo cuore, a qualunque servizio la Divina Provvidenza vorrà destinarla, questo lembo di terra benedetto dal Signore per la bellezza dei suoi paesaggi, per la dolcezza del suo clima per l'ospitalità della sua gente
Grazie, Eminenza, per il regalo prezioso che ha voluto riservarci con la Sua presenza e a nome di tutti i cittadini voglia accogliere il nostro filale rispetto e la nostra riconoscenza».
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