Tu sei qui: AttualitàLa Sovranità limitata
Inserito da (ranews), lunedì 28 maggio 2018 15:19:37
Di Antonio Schiavo
Non ho mai votato, né lo farò, per la Lega. È troppo vivo ancora il ricordo delle offese, della trita e becera propaganda contro il Sud "zavorra d'Italia", le cartine geografiche con la nostra nazione tagliata a metà a sud di Firenze, i meridionali fannulloni buoni solo a cibarsi - a scrocco - delle uova di una prosperosa gallina padana (né più né meno di quello che oggi fanno i giornali tedeschi con tutti noi).
Altrettanto dicasi per il Movimento 5 Stelle, non tanto per le imbarazzanti prove di governo amministrativo in città grandi e piccole, per le epurazioni decretate via web, quanto perché eterodiretto da un attore in disarmo multimilionario che, all'improvviso si è scoperto santone e per la cuspide della loro piramide organizzativa in mano a guru più o meno oscuri della Rete.
Non si può però tacere e non indignarsi di fronte a quanto successo ieri con un Presidente della Repubblica, la cui funzione nel tempo era stata bellamente ridotta quasi a quella di autorevole maestro di cerimonie che, improvvisamente, si erge a paladino della nostra Costituzione. O, meglio, di quello che adesso torna comodo non tanto a lui quanto a chi ha un terrore folle del promesso cambiamento, abbarbicato com'è alle poltrone foderate dalla stoffa del potere per il potere. A quelli anche avvezzi a rimanere supini al cospetto delle tecnocrazie e degli interessi finanziari di Bruxelles o di Strasburgo o, peggio, delle tentacolari agenzie di rating.
Il Capo dello Stato boccia senza appello un governo già formato solo perché nella lista dei ministri compariva il nome di un economista che si era permesso di esprimere considerazioni critiche contro la sudditanza nazionale ai trattati di una Unione Europea a trazione franco-tedesca.
E aveva avuto l'ardire di prospettare legittimamente una revisione degli stessi perché non ci penalizzassero oltremodo.
Governo mandato a monte, quindi, per un'opinione di un ministro in pectore?
«Era una mia prerogativa», ha asserito Mattarella.
È vero, la Costituzione lo prevede, mi chiedo e se lo chiedono i milioni di italiani che hanno votato Lega, 5 Stelle e non solo, ma le stesse prerogative perché non sono state richiamate da tutti gli inquilini del Quirinale quando a ministri e sottosegretari sono stati nominati indagati, incompetenti, personaggi accusati dei peggiori reati, servi dei poteri forti che hanno fatto strame di questo nostro disgraziato Paese?
«L'ho fatto per tutelare i risparmiatori!» è stata l'altra pietosa bugia.
Ha dimenticato, Mattarella, che altri ministri o altri Presidenti del Consiglio hanno messo, indisturbati, le mani nelle nostre tasche?
Ricordate il prelievo forzoso, di notte come fanno i mariuoli, del 6 per mille da tutti i conti correnti e libretti di risparmio all'epoca, se non sbaglio, del governo Amato? Le tasse sulla casa, bene primario realizzato - questo sì - con i sacrifici e i risparmi nostri e dei nostri genitori?
I clienti ridotti sul lastrico e portati alla disperazione dalle banche governate dai papà (anzi dai babbi) e dagli amici degli amici di coloro che stanziavano a palazzo Chigi?
Non erano risparmiatori anche quelli?
Si sono girati tutti dall'altra parte i "buoni governanti" al pari degli odierni Robin Hood, fottendosene (mi si scusi il francesismo) dei drammi causati ad intere famiglie, dei soldi polverizzati in investimenti spazzatura propinati a clienti spesso ignari!
In questi giorni tutti si sono sentiti in diritto di parlare (o straparlare) della necessità di osservare e difendere la Costituzione della Repubblica Italiana.
Il cui articolo 1, se non erro, prevede che la sovranità appartenga al popolo. A quello che lavora, che risparmia, che va, non si sa ancora per quanto, a votare. Che avrebbe il sacrosanto diritto di vedersi rappresentato da quelli che ha scelto nella cabina elettorale anche quando non sono i preferiti da chi tiene da decenni i fili delle nostre sorti.
A pensarci bene, secondo lorsignori, c'è una altro comma non scritto, ma subdolamente e costantemente applicato nella Costituzione materiale, che recita più o meno così: «La sovranità appartiene al popolo che la esercita solo se non disturba il manovratore».
O, a pensar male, era già tutto previsto e pianificato se, come pare l'uomo della provvidenza, Carlo Cottarelli, incaricato solo stamattina, stasera potrebbe risalire al Colle con la lista dei ministri già bell'e confezionata.
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