Tu sei qui: AttualitàLa fase 5
Inserito da (redazionelda), mercoledì 8 aprile 2020 20:57:54
di Christian De Iuliis*
"Oggi" mi son detto "scrivo due righe nell’attesa che mi arrivi il pacco".
Lo consegnano i volontari, ogni lunedi. Sono ex-parrucchieri, baristi, camerieri di sala.
Contiene viveri e medicinali. Il lievito, in lingotti, arriva una volta al mese.
E’ una delle novità di questa fase: niente più supermercati.
La spesa era diventata un’inutile fonte di angoscia.
Basta speculazioni: l’Amuchina costava più del Brunello di Montalcino.
Un’altra novità è che i cani vanno addestrati, così usciranno da soli. Fino ad allora, pisceranno sulla fodera del divano.
Il problema dei runner è stato già risolto depenalizzandone la gambizzazione.
Insomma, a distanza di tre mesi dall’inizio della fase 5, si può tranquillamente affermare che tutto procede secondo i piani.
Personalmente sono più sereno.
Da circa due fasi, convivo.
Ci siamo conosciuti durante un «flash mob» balcone-balcone. Lei era elegantissima: indossava un pigiama rosa coi bordi in pizzo e la mascherina intonata alle ciabatte.
Colpo di fulmine fu.
Anche quest’anno avremo un’estate mite, eviteremo le code ai caselli autostradali e naturalmente quelle agli imbarchi dei traghetti per le isole. Per non parlare di quelle odiose attese ai «gate» negli aeroporti.
Niente stress da vacanze, niente rientro al lavoro. Agosto al fresco del condizionatore (per chi ce l’ha) sarà magnifico.
Inoltre il cielo è dipinto di blu intenso, il mare è limpido, l’aria profumata.
Le rondini di migrare non ci pensano proprio.
Restare in casa è stata proprio un’ottima idea.
L’hastag #iononescopiù è stabilmente «trend topic».
All’inizio ci sembrava impossibile. Addirittura, in alcune città, fu schierato l’esercito. Le forze dell’ordine elevarono così tante contravvenzioni che per pagarle, la gente spese tutti i soldi dell’indennità.
Ma c’era il virus. Occorreva rispettare il «distanziamento sociale» .
Poi, pian piano, ci siamo abituati. D’altronde, ci si abitua a tutto.
Ah, il virus!. Chi se lo ricorda? Dopo pochi mesi gli scienziati scoprirono il vaccino. Ricordo con nostalgia quel lampo di entusiasmo.
Ma si sa queste cose come vanno: la burocrazia, i diritti commerciali, le case farmaceutiche...
Non è mica semplice vaccinare tutti!
Occorre organizzarsi: avere un altro po’ di pazienza.
Ora il virus non circola più, però "è sempre in agguato", così sostengono gli esperti.
E bisogna stare molto attenti perché "nuovi focolai potrebbero esplodere improvvisamente".
Potrebbe persino mutare. Tornare in una forma più aggressiva. E noi non siamo ancora pronti, anche se, dicono che, la sanità si stia attrezzando. Stamattina, ad esempio, hanno inaugurato tre nuovi posti letto nel parcheggio del catasto.
La paura resta la modalità di governo più efficace.
Intanto, non possiamo rilassarci proprio ora che ce l’abbiamo quasi fatta.
Tanto, se restiamo in casa, nulla di spiacevole potrà capitarci.
Qui abbiamo tutto.
Il campionato di calcio è ripreso regolarmente. Si gioca senza pubblico, in una località segreta per impedire che tifosi incoscienti vadano a curiosare. Ma non serve: le partite sono trasmesse tutte in chiaro sulla tv nazionale. Sugli spalti sagome con i colori sociali delle squadre con urla diffuse dagli altoparlanti. Lo scudetto lo vincerà la Juventus. Come prima, insomma.
Sono tornati gli show televisivi: vanno in onda da studi sotterranei. C’è anche il pubblico, sempre lo stesso, che gira da un set all’altro. E’ gente che vive là e non sale mai in superficie.
Il Grande Fratello fa di nuovo grandi ascolti.
La conferenza stampa della protezione civile va di sabato sera. Borrelli non c’è più. La conduce Fiorello.
Tornerà pure il Festivalbar, con i cantanti in videochiamata.
Solo "Uomini e donne over" è stato abolito: imprudente esporre gli anziani.
La rete è stata potenziata, gli impiegati pubblici possono lavorare da casa, ma è facoltativo. Come prima.
Il lavoro autonomo è stato abolito: non è essenziale ed è anche assolutamente inutile visto che tutti ricevono un identico reddito di sopravvivenza. La povertà è più equa, adesso.
Possiamo fare acquisti online. Su Amazon.
Ieri ho ordinato due pizze, una tuta anticontaminazione di Gucci e cartucce per stampante.
Il nuovo fascicolo da 28 pagine per l’«Autocertificazione semplificata» è insidioso: un errore e sei sanzionato. Con due si rischiano fino a cinque anni di carcere. Per direttissima, i tribunali hanno molto da fare.
I magistrati cercano ancora i responsabili di quei morti nelle case di cura. Dopo i sequestri, hanno riesumato i cadaveri, interrogato infermieri, politici e medici. Nel dubbio li hanno arrestati tutti. Alcuni hanno confessato, altri aspettano in carcere. Uno è scappato in Libia. Su un barcone.
Ma siamo ancora al primo grado di giudizio.
Per la verità, in Italia, ci vuole sempre tempo. Come prima.
La scuola è tutta digitale. Troppo rischioso mandare bambini per strada. E poi non sono più abituati, alcuni di loro non ci sono mai andati in giro.
In casa sono al sicuro: obesi e disinfetti.
"Bisogna proteggerli. Sono il nostro futuro!" ha detto ieri sera sul primo canale, il premier Burioni collegato in diretta per illustrare il 42esimo decreto legge per l’emergenza.
Battezzato, inevitabilmente: "Andrà tutto bene".
*architetto, scrittore e opinionista
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