Tu sei qui: AttualitàLa Costiera che frana, Ministro Costa: «Mettere in sicurezza il territorio. Riapriamo i cantieri»
Inserito da (redazionelda), venerdì 27 dicembre 2019 09:38:16
di Andrea Pellegrino*
«La prima grande opera pubblica necessaria è la messa in sicurezza del territorio. Non smetterò mai di dirlo». Sergio Costa, ministro all’Ambiente, ha seguito e segue passo dopo passo la situazione nei territorio compiti dal maltempo negli ultimi giorni.
«Le frane a cui stiamo assistendo testimoniano la fragilità estrema dei nostri territori e la grande violenza dei fenomeni meteorologici, tra le conseguenze dei cambiamenti climatici che hanno reso il Mediterraneo luogo ancora più a rischio per la grande violenza di questi fenomeni» dice Sergio Costa, che annuncia: «Alla Campania negli ultimi mesi sono stati dati circa 21 milioni per interventi di messa in sicurezza. Adesso è il tempo delle aperture dei cantieri. E come Ministero siamo a disposizione per affiancarci per le progettazioni».
Una Costiera Amalfitana in ginocchio, isolata in più punti per diversi giorni, nel pieno delle vacanze di Natale, con un conto salatissimo da pagare. E’ l’epilogo (drammatico) di anni e anni di mancata manutenzione, di sguardi rivolti altrove.
«Il controllo e la manutenzione del territorio, soprattutto di quello urbanizzato e dei centri storici, devono essere le priorità di ogni singolo comune», spiega il geologo Alberto Alfinito: «Basta con le lucine per le quali si spendono anche tre milioni all’anno e poi ci vengono a raccontare che non ci sono soldi per le manutenzioni dei ponti, delle strade o per le sistemazioni idrogeologiche».«Finché – incalza Alfinito – tutti i comuni non assumono nel loro organico almeno un geologo, questa gestione sballata del territorio peggiorerà sempre di più».
Costiera in balia della burocrazia, spiega il consigliere regionale Michele Cammarano: «La Costiera amalfitana crolla, ci sarebbero anche i soldi, ma non si sa perché non si riescono a spendere e i cittadini ne pagano le conseguenze. In Campania siamo in balia della burocrazia che non solo genera disastri come quello della Costiera, ma impedisce di trovare le responsabilità. De Luca, in qualità di commissario straordinario per il dissesto idrogeologico dovrebbe rendere immediatamente conto di questo disastro senza aspettare l’ennesimo rapporto della Corte dei conti che certifica l’inadeguatezza di questa giunta regionale».
Gli appelli crescono sempre di più da parte dei cittadini della Costa d’Amalfi. Un grido d’allarme, come quello lanciato da Giovanna Dell’Isola, giornalista di Maiori: «In Costiera amalfitana siamo in una trappola per topi, sono in pericolo anche i collegamenti tra un Comune e un altro. Sta franando tutto, vengono giù interi pezzi di montagne, cadono le carreggiate delle strade. Al momento abbiano una sola strada malmessa per raggiungere il più vicino ospedale. È emergenza totale».
*direttore responsabile de "L'Ora di Cronache"
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