Tu sei qui: AttualitàL’Europa dice no alla pesca a strascico per la tutela dell’ecosistema, Coldiretti: «Estremismo ambientalista lontano dalla logica»
Inserito da (PNo Editorial Board), sabato 24 giugno 2023 10:39:46


Sono quasi tremila i pescherecci italiani che saranno "affondati" dalle nuove linee europee che prevedono la scomparsa della pesca a strascico, il settore più produttivo della marineria nazionale, con un impatto devastante sull'economia sull'occupazione e sui consumi.
La pesca a strascico consente di catturare specie ittiche che vivono in prossimità o sul fondale marino come i gamberi, le sogliole, le razze o le vongole.
L'esecutivo europeo ha inserito nelle linee guida sulla tutela dei mari una misura per ridurre questa tipologia di pesca, prevedendo una sua progressiva eliminazione entro il 2030.
Il motivo è la salvaguardia degli stock ittici e più in generale della salute dei mari e degli oceani. Infatti, la non selettività del metodo, fa sì che la rete "acchiappi" non solo i pesci commerciabili, ma anche altre specie, piante marine e numerosi organismi che, sebbene non siano commestibili, sono essenziali per l'equilibrio dell'ecosistema del mare. Talvolta, nella rete, finiscono anche le tartarughe marine, specie in via d'estinzione.
Ma per Coldiretti, si tratta di «scelte che sono il frutto di un estremismo ambientalista lontano dalla logica e che non tiene conto peraltro di quanto già promosso dalla stessa Unione Europea sul fronte della tutela degli stock, con le norme di contenimento dello sforzo di pesca nel Mediterraneo, in particolare per Adriatico e West-Med, avviate nel 2019 e seguite dai pescherecci italiani, che, a detta della stessa Commissione, cominciano a dare risultati positivi sulla conservazione delle risorse ittiche».
«L'eliminazione della pesca a strascico senza che siano state peraltro previste risorse adeguate per la riconversione significa per l'Italia - calcola Coldiretti - la rinuncia ai 2/3 del pescato nazionale, aggravando ulteriormente una situazione che nel 2022 ha visto arrivare in supermercati e ristoranti del nostro Paese oltre 1 miliardo di chili di prodotto straniero tra fresco e trasformato, pronto spesso per essere servito come tricolore nei ristoranti».
Per questo, ieri, 23 giugno, i pescherecci toscani non sono usciti in mare per protestare contro le nuove linee europee.
«In pericolo - spiega Coldiretti - c'è il futuro di un centinaio di imbarcazioni che contribuiscono al 60% dell'intero fatturato sviluppato dalla pesca a livello regionale ma anche i principali piatti della tradizione marinaresca come la "paranza" che prende il suo nome proprio dal nome delle imbarcazioni di pesca a strascico ed il cacciucco, la zuppa di pesce simbolo di Livorno che di recente è entrata a far parte dell'elenco regionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), diventando ufficialmente patrimonio culturale italiano».
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