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Tu sei qui: AttualitàImpennata prezzi materie prime, Superbonus rischia di infrangersi: l'allarme di Grimaldi (UNACO)
Scritto da (redazionelda), venerdì 3 settembre 2021 16:09:59
Ultimo aggiornamento venerdì 3 settembre 2021 16:09:59
Il "Superbonus 110", una misura di grande rilevanza per l'economia italiana, rischia di infrangersi sull'impennata dei prezzi delle materie prime e sugli esigui tempi di attivazione previsti dalla norma.
A dirlo è Angelo Grimaldi, presidente di UNACO (Unione Nazionale Costruttori) che spiega: «Urgenza della misura strutturale. Bisogna informare le istituzioni e i committenti che spesso non riescono immediatamente a comprendere il momento. Per completezza di analisi dobbiamo citare ancora una volta la pandemia, che per il blocco dell'economia globale ha causato il ben noto "Effetto Rimbalzo" che tecnicamente è il recupero momentaneo del mercato nell'ambito di un trend discendente. Il grafico di seguito si riferisce ai dati rilevati al maggio 2021».
«In Italia questo effetto non accenna a rallentare proprio per il contingentamento dei tempi di attuazione del Superbonus - aggiunge Grimaldi -, che ad oggi sono fissati ancora al dicembre 2022, ma che poco cambierebbe se fossero prorogati al dicembre 2023 come da impegno del Governo nella legge di bilancio del 2022. Tali elementi favoriscono anche la speculazione indotta dalla più semplice legge di mercato, che è quella della domanda e dell'offerta. A questo bisogna sommare la inevitabile carenza di manodopera, che per chi opera è già diventato un grave problema e sono sicuro se ne sentirà parlare a breve!»
L'Unione Nazionale Costruttori sostiene che siamo in presenza di una vera e propria distorsione di mercato e il rischio è quello della speculazione porta inevitabilmente ad un aggravio dei costi e a un drenaggio maggiore di risorse per lo Stato, rendendo inefficace non solo la norma per il superbonus, ma anche per tutti progetti del PNRR e per i lavori pubblici in generale, che non potranno essere realizzati in quanto le imprese non potranno garantire le obbligazioni assunte con i contratti, facendoci perdere in competitività rispetto agli altri Stati europei e non realizzando le opere del PNRR.
«Per il superbonus comprendiamo bene che vista la enorme portata della misura, essendo fondi rinvenienti da crediti di imposta e quindi dallo Stato, siano prese le maggiori cautele per la corretta applicazione della legge, che però nonostante il "sostegni bis" che per il Superbonus ha notevolmente accelerato le procedure, ma rischia comunque di infrangersi per i tempi che occorrono alle verifiche ed alle progettazioni, mentre per i Lavori Pubblici allo stesso "sostegni bis" è stato approvato un emendamento che permetterebbe di creare un meccanismo di compensazione in favore delle aziende appaltatrici di opere pubbliche per bilanciare i rincari dei prezzi delle materie e impedire di ritardare ancora di più la realizzazione degli interventi» specifica il presidente Grimaldi.
Per scongiurare questi rischi UNACO propone di approvare un provvedimento che porti la misura del superbonus a essere strutturale, magari anche modificando al ribasso l'aliquota portandola al 90%, visto che in ogni caso consentirebbe per la sola edilizia privata, un incremento di circa 3,5 volte l'attuale fatturato con un gettito di imposte adeguato ed evitando il generale blocco dell'edilizia compresi i lavori pubblici.
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