Tu sei qui: AttualitàDal 2026 il 4 ottobre sarà Festa nazionale in onore del Patrono d'Italia San Francesco
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), giovedì 2 ottobre 2025 15:11:34
Dal 2026 il 4 ottobre tornerà ad essere Festa nazionale. La data, che coincide con la memoria liturgica di San Francesco d'Assisi, Patrono d'Italia insieme a Santa Caterina da Siena, torna così a occupare un posto tra le festività civili del Paese.
Il via libera è arrivato in sede deliberante dalla commissione Affari costituzionali del Senato, dopo l'approvazione alla Camera dello scorso 23 settembre. La legge, votata all'unanimità e sostenuta in maniera bipartisan, è stata accolta con soddisfazione dal governo e dal mondo cattolico.
«Un segnale importante dell'unità che si ritrova in politica attorno a una delle figure più rappresentative e distintive dell'identità nazionale», ha commentato la premier Giorgia Meloni, sottolineando come San Francesco sia «un Santo amato da tutto il popolo italiano e in cui tutti si riconoscono».
Il presidente della commissione, Alberto Balboni, ha espresso «gioia e orgoglio» per l'approvazione, ricordando che la festa era stata abolita nel 1977, durante gli anni di piombo: «San Francesco risponde al bisogno di pace, oggi più che mai attuale».
La nuova legge prevede che il 4 ottobre, oltre a essere giornata di festa civile, venga celebrato con cerimonie e iniziative istituzionali, in particolare nelle scuole, dedicate ai valori di pace, fraternità e dialogo.
La decisione arriva a ridosso delle celebrazioni per l'ottavo centenario della morte del Poverello di Assisi, che cadrà nel 2026. Proprio un anno fa era stato lanciato l'appello da Davide Rondoni, poeta e presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni, affinché la ricorrenza tornasse a essere festa nazionale.
Dal 2026, quindi, insieme alle altre festività già riconosciute per legge - dal 25 aprile al 2 giugno, fino al Natale e all'Epifania - anche il 4 ottobre sarà festivo a tutti gli effetti, con sospensione delle attività lavorative e imbandieramento degli edifici pubblici.
Un ritorno che, oltre a rafforzare il legame tra identità civile e radici spirituali, si propone come momento di unità nazionale nel segno di un Santo che ha fatto della pace e della fraternità la sua testimonianza universale.
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