Tu sei qui: AttualitàCava, concorso della speranza o della disperazione? 15mila in fila al Comune per 58 posti
Inserito da (redazionelda), mercoledì 4 aprile 2018 10:25:03
Concorso della speranza o della disperazione? La domanda è sorta spontanea nel vedere, giorno dopo giorno, la lunga fila di persone appostate dinanzi all'Ufficio Protocollo del Comune di Cava de' Tirreni, per consegnare le domande di ammissione ai concorsi che selezionano 58 figure professionali nell'Ente della cittadina metelliana.
Nove bandi di concorso, per la selezione di 58 risorse da assumere a tempo indeterminato e parziale al 60% nei seguenti profili professionali: 2 risorse per il profilo di Istruttore Direttivo Socio Culturale; 1 risorsa nel profilo di Funzionario Tecnico Architetto; 1 risorsa nel profilo di Istruttore Direttivo Tecnico Agronomo; 1 risorsa nel profilo di Istruttore Direttivo Informatico; 3 risorse nel profilo di Istruttore Direttivo Tecnico Ingegnere; 6 risorse nel profilo di Istruttore Direttivo Economico Finanziario; 10 risorse nel profilo di Istruttore Direttivo Amministrativo; 14 risorse nel profilo di Istruttore di Vigilanza; 20 risorse nel profilo di Istruttore Amministrativo.
Il contratto a tempo indeterminato ed a tempo parziale al 60%. I titoli richiesti vanno dal diploma alla laurea (anche triennale), a seconda del profilo professionale. I termini per presentare la domanda sono scaduti ieri e, fino all'ultimo minuto utile, non si è smaltita la coda sotto le mura del Palazzo di Città, anzi, nelle ultime ore è aumentata, arrivando sino in piazza Abbro. Sportelli per la ricezione delle domande moltiplicati e P.E.C. ingolfata per far fronte alle circa 14mila domande pervenute non soltanto dai residenti di Cava, ma anche dai comuni e dalle province confinanti. Tutti con la speranza, ma più corretto sarebbe dire con il miraggio, del posto fisso.
I candidati saranno prima sottoposti ad una prova pre-selettiva, visto il numero spropositato di domande, e dopo ci saranno altre prove, due scritte (con materie diverse a seconda del tipo di concorso al quale si partecipa) e poi una orale, sempre sulle materie indicate all'interno dei bandi.
Il boom di partecipanti al concorso è la cartina di tornasole della drammatica situazione occupazionale che sta vivendo in particolar modo il meridione d'Italia. Una fame di lavoro cui non corrisponde un'adeguata risposta dalla macchina economica del paese, che fa sì che migliaia di disoccupati e inoccupati delle più disparate condizioni sociali si lancino alla ricerca della sicurezza lavorativa nell'Ente pubblico come negli anni post-boom economico.
E così, mentre i nostri prossimi governanti stanno imbastendo e intessendo alleanze e spartizioni di poltrone, c'è una parte d'Italia che affonda nelle domande spasmodiche di un diritto sempre più difficile da ottenere: il lavoro.
Volendo usare una metafora religiosa per far comprendere la situazione di quello che si delinea sempre più come il concorso della disperazione, è un po' come voler far passare un cammello per la cruna di un ago.
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