Tu sei qui: AttualitàBalneari in allarme: indennizzi a rischio. Salvini: «Pronti a modificare il Codice della navigazione»
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), giovedì 9 ottobre 2025 17:29:21
Si accende nuovamente lo scontro tra Roma e Bruxelles sul tema degli indennizzi ai concessionari balneari. Dopo la nuova lettera della Commissione Europea che contesta la bozza del decreto attuativo, la reazione delle istituzioni e delle associazioni di categoria non si è fatta attendere.
«Inaccettabile e incomprensibile il tentativo della burocrazia europea di negare un indennizzo effettivo ai balneari che dovessero perdere la concessione. L'indennizzo per i balneari è previsto non solo nel dl 131 frutto dell'accordo dell'allora ministro Fitto con la Commissione europea ma financo della precedente legge 118 del 2022 del precedente governo Draghi», ha dichiarato all'ANSA Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari (Sib) di Confcommercio, a margine del TTG di Rimini.
Sul palco del salone riminese è intervenuto anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che ha ribadito la posizione del governo: «È da anni che io personalmente e la Lega ci battiamo per difendere il lavoro di migliaia di famiglie, di piccole imprese che danno vita, animano e portano lavoro, bellezza e sicurezza sulle spiagge italiane. C'è un contenzioso ancora aperto con la Commissione Europea che con due guerre in corso si preoccupa di licenziare i balneari. Noi teniamo duro, anche perché è un comparto che porta 100 milioni di turisti e 10 miliardi di ricchezza in Italia. Quindi non molliamo».
Il ministro ha poi annunciato una mossa concreta: «Modificheremo l'articolo 49 del Codice della navigazione, in modo da eliminare la norma a cui i giudici e la Commissione Ue si continuano ad appigliare per contestare il decreto sugli indennizzi ai balneari».
L'articolo in questione, risalente al 1942, prevede che alla scadenza della concessione lo Stato diventi proprietario delle strutture non amovibili a titolo gratuito. «Abbiamo concordato ieri in consiglio dei ministri di portare avanti questa linea - ha aggiunto Salvini - e sono convinto che sia la strada giusta. Ma serve il sostegno di tutta la categoria».
Critiche sono arrivate dal fronte dell'opposizione. «Sulla natura e determinazione dell'indennizzo al concessionario uscente - ha dichiarato Virginio Merola, deputato e capogruppo Pd in commissione Finanze - come Pd avremmo voluto parole precise e assunzione di responsabilità da parte del ministro Giorgetti. I rilievi del Consiglio di Stato evidenziano gravi carenze procedurali e sostanziali. La risposta del governo è stata vaga e scaricabarile».
Anche le associazioni di categoria si sono fatte sentire. Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba-Confesercenti, ha ribadito: «Non siamo disposti ad accettare una legge senza il riconoscimento del valore delle nostre imprese. L'Ue dimostra un atteggiamento di totale chiusura, è inaccettabile».
Antonio Capacchione (Sib Confcommercio) ha aggiunto: «Il diritto agli indennizzi era scritto nella legge sulla concorrenza del governo Draghi, mai contestata dalla Commissione Ue. Senza una norma adeguata, si rischia un contenzioso colossale che metterebbe in difficoltà l'intera economia europea».
Da parte di Assobalneari Italia, infine, arriva un appello al governo: «La Direttiva Bolkestein non impone gare automatiche in presenza di risorse non scarse. Solo il 33% delle coste italiane è oggi in concessione. Il governo difenda con decisione questa posizione, anche davanti alla Corte di Giustizia Europea. Difendere i balneari significa difendere un modello economico virtuoso e identitario del turismo italiano».
(Foto: Maria Abate)
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