Tu sei qui: AttualitàAl Ravello Festival l'Orchestra Giovanile Italiana con i talenti delle due Costiere salernitane
Inserito da (redazionelda), domenica 25 agosto 2019 17:15:55
di Rosanna Di Giaimo
Sono le prime ombre di una notte di mezzo agosto a rendere più suggestiva l'armoniosa atmosfera del Ravello Festival: sul palco proteso sull'infinito di un "lunato golfo" è l'Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole, ottanta giovani diretti dal maestro parigino Jérémie Rhorer.
Le luci dei paesi della Costa amalfitana fanno da sfondo all'Andante-Adagio di Gustav Mahler le cui «ombre imperiose» - ricordando Alfredo Casella - si spandono sul cadenzare delle percussioni, con gli evocanti suoni del corno, del fagotto, del trombone, degli archi e della celestiale arpa. In lontananza, quasi fondale di una scenografia divina, il Cilento, con gli approdi del Pensiero eleatico di ieri e con le bandiere blu di oggi, due patrimoni Unesco, accomunati nel Grand Tour di ieri e nella presenza di giovani musicisti dell'Orchestra fiesolana oggi a Ravello, all'ombra di quel Wagner che qui trovò il suo "Magico giardino di Klingsor".
Due territori raccolti nelle anse di un Golfo dove, ricordava Domenico Rea, "nel giorno della creazione Dio non ha dimenticato un solo particolare.
Due territori presenti con giovani musicisti in una delle sere del prestigioso Festival musicale a richiamo internazionale. E sono Marco Apicella (percussioni) e Luigi Ferrara (corno) di Maiori, Elèna Vallebona (arpa) di Agropoli, Francesco Quarata (fagotto) di Palinuro e Antonio Sabetta (trombone) di Ottati.
Nata nel 1980 da una felice intuizione di Piero Farulli per la valorizzazione dei giovani talenti nazionali, l'OGI in questi anni ha annoverato fra i suoi direttori Riccardo Muti, Giuseppe Sinopoli, Daniele Gatti. Attraverso accurate e severe selezioni, i migliori giovani musicisti italiani vengono chiamati a far parte dell'Orchestra che offre loro corsi di professionismo orchestrale di elevato livello formativo. Gli importanti impegni degli ultimi mesi testimoniano efficacemente l'alto grado di professionalità di questa formazione: i concerti presso il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Festival dei Due Mondi di Spoleto, un allestimento della Bohème di Giacomo Puccini a Pisa, Lucca e Livorno, il corso per direttori d'orchestra tenuto da Daniele Gatti presso l'Accademia Chigiana di Siena.
Infine, Ravello dove ha spiccato la capacità interpretativa dell'orchestra nell'esecuzione della Decima Sinfonia di Gustav Mahler, di cui l'autore completò il solo primo movimento Andante-Adagio, e la Sinfonia n.2 in do minore op. 12 di Alfredo Casella, grande conoscitore ed estimatore del compositore. Un dialogo armonioso - suggestivo anche per questo legame tra i due artisti - che salda ancor di più musica europea ed italiana, motivo, peraltro, a cui si è ispirata la direzione artistica di quest'anno.
E a rendere assolutamente originale questo nono appuntamento sinfonico della 67esima edizione del Ravello Festival è stato l'omaggio ai 50 anni di Woodstock con "With a little help from mi friends" dei Beatles nella versione resa celebre da Joe Cocker.
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