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Positano, prosciolto il consigliere Vito Mascolo querelato dal Comune per diffamazione

Il GIP del Tribunale di Salerno, Giovanna Pacifico, con la sentenza n.35/29 pubblicata ieri, 29 gennaio, ha deciso di non rinviare a giudizio il consigliere, dichiarandolo «non punibile in quanto la sua condotta è scriminata dall’esercizio del diritto di critica»

Inserito da (PNo Editorial Board), martedì 30 gennaio 2024 15:27:00

È stato prosciolto Vito Mascolo, consigliere di minoranza del Comune di Positano, che era stato querelato a causa di un post pubblicato il 29 aprile 2023 su Facebook, che la Giunta comunale aveva definito "diffamatorio" nonché "gravemente lesivo del decoro, del buon nome e dell'immagine del Comune di Positano".

Il post "incriminato" è una lettera aperta in cui il consigliere comunale aveva denunciato l'overtourism e l'invivibilità che comporta, tra «traffico, folle di turisti, mancanza di spazi pubblici, costante emergenza sanitaria, invivibilità e conseguente scomparsa della nostra comunità», con relative immagini a corredo di quanto affermato.

«Dicevano libertà, ma intendevano chiudere entrambi gli occhi su concessioni, parcheggi selvaggi, abusi edilizi. Questo è stato il loro mantra, ovviamente declinato di volta in volta a seconda del richiedente. Sei un mio sostenitore? Libertà concessa! Non sei un mio sostenitore? Mi dispiace, bisogna rispettare le regole ...ma se alle prossime elezioni mi voterai, potremmo aiutarti!» è, nello specifico, il passaggio che ha fatto scattare la denuncia per diffamazione.

Vito Mascolo, difeso dagli avvocati Immacolata Garofano e Sergio Mascolo, è riuscito a dimostrare che la sua lettera aperta non avesse contenuto diffamatorio, ma fosse stata estesa nell'esercizio del diritto di critica politica.

Il GIP del Tribunale di Salerno, Giovanna Pacifico, con la sentenza n.35/29 pubblicata ieri, 29 gennaio, ha deciso di non rinviare a giudizio il consigliere, dichiarandolo «non punibile in quanto la sua condotta è scriminata dall'esercizio del diritto di critica. Ebbene, con riferimento specifico al diritto di critica politica - che qui si rileva - si osserva che il rispetto della verità del fatto assume rilievo limitato, necessariamente affievolito rispetto alla diversa incidenza sul versante del diritto di cronaca, in quanto la critica, quale espressione di opinione meramente soggettiva, ha per sua natura carattere congetturale, che non può, per definizione, pretendersi rigorosamente obiettiva ed asettica».

«Dunque, in tema di diffamazione a mezzo stampa - si legge nella sentenza -, la sussistenza dell'esimente del diritto di critica presuppone, per sua stessa natura, la manifestazione di espressioni oggettivamente offensive della reputazione altrui, la cui offensività possa, tuttavia, trovare giustificazione nella sussistenza del diritto di critica, a condizione che l'offesa non si traduca in una gratuita ed immotivata aggressione alla sfera personale del soggetto passivo ma sia contenuta nell'ambito della tematica attinente al fatto dal quale la critica ha tratto spunto, fermo restando che, entro tali limiti, la critica, siccome espressione di valutazioni puramente soggettive dell'agente, può anche essere pretestuosa ed ingiustificata, oltre che caratterizzata da forte asprezza».

Il consigliere può tirare un respiro di sollievo, ma ripercorre gli attimi in cui, dopo aver scoperto della querela, è stato pervaso da «una brutta sensazione, qualcosa che non mi aspettavo e che mi ha ferito. Sono stato chiamato da un ispettore, costretto a nominare un avvocato, mi sono recato a Salerno in Questura e ho vissuto lunghi mesi in attesa di capire cosa mi sarebbe successo. (Il reato di diffamazione può essere punito con il risarcimento e, talvolta, addirittura con il carcere)».

Dopo la sentenza di proscioglimento, Mascolo fa un'analisi dei fatti: «Per un post critico nei confronti dell'Alba della Libertà, il Sindaco ha riunito la Giunta per chiedere l'autorizzazione a querelarmi a nome e per conto del Comune di Positano, quindi il Comune di Positano ha nominato un avvocato (pagato con i soldi dei cittadini) e mi ha querelato, io ho nominato un avvocato, almeno un ispettore e due giudici (sempre pagati con i nostri soldi) hanno dedicato il loro tempo al mio caso, quasi un anno dopo l'inizio di questa storia vengo prosciolto».

Quindi, si rivolge agli amministratori: «Quando ricevete delle critiche, riunite la Giunta per analizzare e risolvere i problemi che vengono esposti, non per querelare chi vi fa notare che qualcosa deve essere migliorato. E se proprio volete querelare qualcuno, magari fatelo a nome vostro e con i vostri soldi».

«Un immenso grazie a chi in questi mesi non mi ha mai fatto sentire solo, a chi ha interpretato una querela nei miei confronti come una querela a tutto il gruppo "Su Per Positano". Avevamo ragione, stavamo solo criticando e per il GIP è un nostro diritto. Per il mandato che abbiamo ottenuto, è un nostro dovere!», chiosa.

 

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