MondoSigi“Se ad Amalfi la Processione del Cristo Morto finisce, tanto vale abolire anche quella di Sant’Andrea”: la riflessione di Sigismondo Nastri

Amalfi, costiera amalfitana, Processione del Cristo Morto

“Se ad Amalfi la Processione del Cristo Morto finisce, tanto vale abolire anche quella di Sant’Andrea”: la riflessione di Sigismondo Nastri

"Mi auguro che Arcivescovo e parroco respingano ogni ipotesi di compromesso. Se la processione del Venerdì Santo non potrà svolgersi come è sempre avvenuto, con quel pathos che l'ha sempre caratterizzata, tanto vale abolirla. E non solo questa. Anche quella di Sant'Andrea, il 27 giugno"

Inserito da (PNo Editorial Board), sabato 9 marzo 2024 09:34:20

Di Sigismondo Nastri

 

Leggo il documento firmato dal Priore della Congrega dell'Addolorata, e per quanti sforzi faccia non riesco a credere che ad Amalfi possa succedere ciò che vi viene anticipato [Andrea Amendola, l'indimenticabile Barbone, si starà rivoltando nella tomba].

Ricordo altri momenti storici in cui i miei concittadini si sono messi in conflitto con l'autorità ecclesiastica, ma lo hanno fatto, certamente sbagliando nei modi, per difendere e salvaguardare le tradizioni religiose ereditate dagli antenati [nel 1945, ad esempio, quando, disobbedendo a un divieto del vescovo, è dando vita a una vera e propria insurrezione, portarono Sant'Andrea sulla spiaggia a benedire le barche, come s'era sempre fatto. E potrei citare qualche altro caso].

Ora si lavora per distruggerle.

Mi auguro che Arcivescovo e parroco respingano ogni ipotesi di compromesso. Se la processione del Venerdì Santo non potrà svolgersi come è sempre avvenuto, con quel pathos che l'ha sempre caratterizzata, tanto vale abolirla. E non solo questa. Anche quella di Sant'Andrea, il 27 giugno.

Sulle processioni, del resto, la mia posizione - più volte espressa, anche su Facebook - non cambia. Ritengo che, come sono intese ora, hanno poco a che vedere con la fede. Sono spettacolo, folclore.

Conservo il ricordo di quando il popolo seguiva la statua con devozione, raccolto in preghiera. Erano tempi duri, s'implorava al Cielo quello che veniva negato dagli uomini. Fervidamente, convintamente.

Oggi la gente è ammassata lungo il percorso, munita di smartphone o altri aggeggi, pronta a scattare foto e registrare video da postare su Facebook, Instagram. ecc.

Alla folla di spettatori non fa riscontro, però, la partecipazione alle funzioni religiose. Facendo salve le principali solennità - Pasqua, Natale, ricorrenza del santo patrono - c'è uno spopolamento delle chiese che appare inarrestabile. E non mi riferisco ai giorni feriali quanto alla celebrazione della domenica. Il processo di scristianizzazione in atto sembra un fiume in piena, inarrestabile. Altro che paladini della Cristianità come vogliamo far credere mantenendo sullo stemma civico la scritta: "Contra hostes fidei semper pugnavit Amalphis"!

Oggi la fede è riposta nel dio denaro.

 

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