Lettere alla redazioneRavello, auditorium "Oscar Niemeyer" in stato di abbandono. De Masi: «È una macchina progettata non per costare ma per guadagnare»
Inserito da (redazionelda), giovedì 29 agosto 2019 19:14:28
Caro Direttore,
Leo Longanesi diceva che "alla manutenzione, gli italiani preferiscono l'inaugurazione". Lo ribadiva anche Raffaele Ferraioli in un suo acuto e cortese intervento pubblicato dal "Vescovado" il 15 luglio scorso. E, riferendosi al pessimo stato di manutenzione in cui versa l'Auditorium "Oscar Niemeyer", ne attribuiva la causa alla mancanza di fondi: "Senza denare nun se cantano messe!" sottolineava argutamente.
Mi preme però informare che, nel caso specifico dell'Auditorium ravellese, i soldi non sono mai mancati: sono mancate la cultura, la volontà e la capacità.
L'attivo ci sarebbe stato di sicuro perché l'Auditorium è una macchina progettata non per costare ma per guadagnare. Si tratta, infatti, di una struttura polivalente pensata per musica, teatro, danza, cinema, seminari, convention, tornei di scherma, di ginnastica artistica, di scacchi, scuole di recitazione e di management culturale, ma anche bar, bookshop, feste, ecc. Valorizzato con competenza e rispettandone il prestigio, può portare a Ravello una serie di vantaggi: durante tutto l'anno, può assicurare il numero di ospiti necessario per mantenere aperti gli alberghi, gareggiando con famose località di convention come Cernobbio o Taormina e consentendo, finalmente, la destagionalizzazione turistica. Inoltre può creare almeno una quindicina di posti di lavoro a tempo indeterminato. In pieno inverno, nel gennaio 2010, durante i tre giorni dell'inaugurazione, attirò 5.000 persone.
Passano sei anni. Questa volta è sindaco Paolo Vuilleumier e io, per pochi mesi, sono di nuovo Presidente della Fondazione. Propongo al sindaco di scrivere lui, in piena autonomia, le clausole di un nuovo comodato, comprese quelle economiche. Qualunque cosa avesse chiesto, pur di porre fine a questo sconcio, io l'avrei firmata. Non lo ha fatto.
Nel frattempo, la Scuola di Management Culturale gratuitamente e la Federculture a pagamento hanno approntato due dettagliati masterplan in cui si indica nei minimi dettagli cosa fare e quali professionalità necessitano per rendere redditizio l'Auditorium.
Passano ancora quattro anni e arriviamo ai giorni nostri. Mi risulta che la Fondazione - unica ad avere le finalità, le risorse e le competenze adeguate - è ancora disposta a gestire l'Auditorium. Ma nulla si muove per evitare la rovina di un capolavoro architettonico che tutto il mondo ci invidia, per assicurare a Ravello un nuovo motivo di attrazione turistica, per assicurare ai giovani una nuova opportunità occupazionale.
Dunque, come si vede, non mancano i soldi per cantare le messe. Una collettività è in crisi se non ha risorse ma più ancora è in crisi se ha le risorse e non riesce a valorizzarle.
Grazie dell'attenzione.
Domenico De Masi
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