Storia e StorieSan Giovanni Battista tra riti e tradizioni in Costa d'Amalfi: dal trave di fuoco al bianco d’uovo

San Giovanni Battista tra riti e tradizioni in Costa d'Amalfi: dal trave di fuoco al bianco d’uovo

Inserito da (redazionelda), venerdì 23 giugno 2017 20:25:17

di Sigismondo Nastri

La festa religiosa di San Giovanni Battista si fonde - e si confonde - con tradizioni, incantesimi, superstizioni, pratiche esoteriche. Non so dire perché. Non mi ci sono applicato. Forse perché capita in un giorno particolare del calendario, il 24 giugno, subito dopo il solstizio d'estate, quando il caldo diventa più intenso.

Penso che sia la solennità in cui maggiormente sopravvivono credenze pagane legate al ciclo della natura. Pochi forse ne hanno memoria. A cominciare da quella, tramandata fino a noi, secondo la quale nella notte tra il 23 e il 24 scenderebbe a mare, dal cielo, una trave di fuoco per riscaldarne l'acqua. Col tempo che fa, le sorgenti che si seccano, l'agricoltura che va in malora, certamente ci farebbe più comodo una pioggia densa e prolungata. Altro che trave 'e fuoco!

Ricordo che, da bambini, si attendeva con ansia il giorno di san Giovanni perché solo allora potevamo cominciare i bagni a mare. Anche se bisognava accettare la sofferenza della purga, con magnesia San Pellegrino, per ripulire l'intestino. Che rapporto avessero le due cose non l'ho mai capito. Ma non ci si poteva ribellare.

Poi c'era il rito del piombo, che veniva posto in un pentolino e messo a sciogliere sul fuoco, riversandolo poi in un secchio d'acqua e lasciandolo lì fino al raffreddamento. Ne venivano fuori strane forme alle quali si cercava di dare un significato. Vi si ricavavano addirittura oroscopi per il futuro. Ci ho provato io pure, qualche volta, negli anni dell'adolescenza. Era pericoloso,ci si poteva scottare, ma divertente.

E poi la tradizione della chiara d'uovo messa nell'acqua. A casa mia non si faceva. Eravamo bambini. Questo rito aveva un interesse per i ragazzi più grandi. Si versava il bianco d'uovo in un bicchiere e lo si metteva sul davanzale di una finestra per l'intera notte.

Al mattino, dalla forma che l'albume aveva assunto - un po' come succedeva col piombo -, la persona interessata (il giovane o la giovane) traeva gli auspici sul proprio futuro... amoroso. In particolare, se si trovava l'acqua coperta da bollicine voleva dire che era in dirittura d'arrivo un bel principe azzurro. Altrimenti non rimaneva che armarsi di santa pazienza e aspettare l'anno successivo.

Ancora. Nella notte di San Giovanni si raccoglievano (e si raccolgono) le noci, acerbe, da mettere a macerare nell'alcol per la produzione domestica del nocillo.

Lascio stare il sabba delle janare sotto il maestoso noce di Benevento. Sembra che ci arrivino da ogni parte - famose sono quelle di Conca dei Marini -, volando a cavalcioni sul manico di una scopa.

Stanotte me ne starò affacciato al balcone, nell'attesa che ne passi qualcuna. Magari sarà pure carina, non è detto che tutte le streghe siano brutte.

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