Lettere alla redazioneRavello, soppressione Monastero Santa Chiara: "affronto" alla tradizione religiosa e culturale di Ravello

Ravello, soppressione Monastero Santa Chiara: "affronto" alla tradizione religiosa e culturale di Ravello

Inserito da (redazionelda), domenica 28 febbraio 2021 16:49:44

Riceviamo lettera a firma dell'imprenditore ravellese Gino Schiavo in merito alla paventata soppressione del Monastero di Santa Chiara di Ravello. E pubblichiamo.

 

La notizia della possibile soppressione del Monastero di Santa Chiara ha colto amaramente di sorpresa tanti ravellesi. Se è vero che in qualche ambiente la voce girava da tempo, è ancora più vero che si sperava fosse solo una bufala o comunque da immaginare per un futuro molto lontano.

 

Infatti a parte Suor Maria Cristina, cara ai tanti ravellesi che ha accompagnato negli anni dell'infanzia nelle scuola materne, le altre Sorelle non sono certo in età avanzata e perciò idonee a offrire ancora a lungo il prezioso servizio a favore del Monastero.

 

Nè sussistono motivi di carattere economico considerate le rendite che il complesso monastico annovera. Qualcuno ha avanzato l'ipotesi, a mio avviso infondata, che proprio la consistenza patrimoniale di Santa Chiara possa essere utile all' Ordine delle Clarisse per sostenere altri Conventi in difficoltà economiche e/o bisognosi di urgenti interventi di manutenzione.

 

Insomma, un tesoretto indispensabile per le necessità di carattere generale e indifferibili dell'Ordine delle Clarisse fondato da Santa Chiara. E del resto per l'ubicazione e l'entità del complesso la proposta troverebbe facile mercato. L'auspicio è che queste siano solo malevoli fantasie e che a Ravello sia evitato questo ulteriore "affronto". Perchè tale sarebbe non solo nei confronti del patrimonio religioso, storico e culturale della città, ma per tutti o tanti ravellesi che al Monastero di Santa Chiara sono legati da sempre, anche nel ricordo degli anni della prima fanciullezza che tante generazioni hanno vissuto in quegli ambienti.

 

Confesso di non sapere cosa si possa fare per evitare la sciagurata possibile soppressione, ma so e spero che qualcosa si possa tentare sollecitando e provocando la sensibilità dei concittadini per una corale e tempestiva azione di salvaguardia di una istituzione religiosa cara a Ravello e che vanta ben sette secoli di vita. Per cui l'invito, tramite il Vescovado, ai tanti concittadini colpiti da questa notizia a unirci e impegnarci per tutto quanto sia nelle nostre possibilità per scongiurare che diventi triste realtà.

Gino Schiavo

Nella foto una classe dell'asilo infantile delle Suore clarisse di Ravello nei primi anni Cinquanta del secolo scorso.

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