Lettere alla redazioneL'Arte Povera di Amalfi: fu professore Liuccio a realizzare l'intuizione di Marcello Rumma

L'Arte Povera di Amalfi: fu professore Liuccio a realizzare l'intuizione di Marcello Rumma

Inserito da (redazionelda), lunedì 26 novembre 2018 12:12:11

In una lettera di precisazione trasmessa al sindaco di Amalfi Daniele Milano e alla nostra redazione, il professore Giuseppe Liuccio, già presidente dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Amalfi, nel plaudire l'iniziativa di celebrare i cinquant'anni dalla mostra sull'Arte Povera, sbarcata anche a Philadelphia, tiene a rivendicarne la paternità, avendo finanziato, con fondi dell'ASST, la mostra di Marcello Rumma. Segue testo del professor Liuccio.

 

Egregio Signor Sindaco di Amalfi,

la informo che ho letto con stupore e disappunto la lettera-commento inviata agli organizzatori della mostra sull'Arte Povera, inaugurata pochi giorni fa a Philadelphia, come omaggio ad d Amalfi per la mostra con lo stesso titolo, che si tenne negli Arsenali dell'antica Repubblica Marinara esattamente nell'ottobre del 1968. Era suo dovere farlo e ne ho apprezzato il gesto. Però spero che mi sia consentito un rilievo, che sottolineo a Lei e ai colleghi giornalisti, cui la presente è diretta per conoscenza. E che hanno dato ampio e rilievo nel riportare la notizia.

Ma in questi casi onestà intellettuale e correttezza di informazione avrebbero voluto che almeno fosse citata la istituzione amalfitana, che in questo caso volle e consentì, con un cospicuo finanziamento quella stessa mostra, la originale del 1968. L'Istituzione fu l'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di cui all'epoca io ero presidente, come testimoniano i documenti e ricordano gli amalfitani dell'epoca di quella generazione storica. Ma evidentemente per gli amalfitani di oggi, amministratori pubblici, ma anche giornalisti, la cosa è insignificante tanto da non meritare neppure una citazione.

Ricordo a me stesso che a quell'epoca io facevo già il giornalista e, guarda caso, collaboravo proprio a Il Mattino (era la stagione di Gaetano Giordano ed Onorato Volzone, professionisti di grande valore e rispettosi delle regole della deontologia). E quella mostra si rivelò di straordinaria importanza tanto da cambiare il corso della storia delle avanguardie artistiche a livello mondiale. Mi preme sottolineare che Marcello Rumma, a cui ero legato da grande stima reciproca e da antica amicizia, mi parlò del progetto che feci subito mio e approntai e decisi lo stanziamento e ci mettemmo al lavoro da subito, dopo un bagno refrigerante ed un pranzo appetitoso alla spiaggia dell'albergo Aurora e del Cappuccini/Conveno. Ne ho memoria nitida.

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