GourmetLa Cantina Apicella al ‘Vinitaly’ di Verona: nei suoi nettari d'uva la storia della prima azienda vinicola di Tramonti
Inserito da (ilvescovado), venerdì 7 aprile 2017 20:57:02
È alla sua 51esima edizione il Vinitaly, il salone internazionale dei vini e distillati che quest'anno si tiene dal 9 al 12 aprile, a Verona, per una tre giorni all'insegna della qualità. E da 26 anni la Cantina Apicella vi partecipa, portando i suoi preziosi nettari made in Tramonti all'attenzione di buyer da tutto il mondo. Reduce dalla medaglia d'argento per il vino bianco Colle Santa Marina Doc 2015, ottenuta lo scorso novembre al concorso Mondial des vins Extremes (soltanto l'ultimo in ordine di tempo dei numerosi riconoscimenti acquisiti), la Cantina Apicella è l'azienda vitivinicola storica della Costa d'Amalfi. Nel 1977, infatti, Giuseppe Apicella ebbe la felice intuizione di imbottigliare il vino che fino ad allora produceva e rivendeva in maniera sfusa come tutti i contadini tramontani.
Ma da allora le cose sono cambiate. E in meglio. Adesso, nei sei ettari di vigna acquisiti nel corso degli anni, la famiglia Apicella coltiva le preziose uve che danno origine ai sette vini prodotti dalla Cantina: tre rossi, due bianchi, un rosato e un passito, che Prisco e sua moglie Marianna presenteranno all'interno del padiglione B della Fiera di Verona, allo stand 5. Di questi, testimonianza del forte attaccamento alla storia di famiglia ma anche del costante spirito di iniziativa che caratterizza l'Azienda fin dagli esordi è il rosso denominato A' Scippata.
E invece è stato possibile, grazie ad un invecchiamento maggiore per tirare fuori i tannini e ad una battaglia legale intrapresa per iscrivere il tintore nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite vinta soltanto nel 2011. Da quel momento a Tramonti si iniziò a produrre vini a base di tintore, con un successo inaspettato e cavalcato attualmente da tutte le case vinicole del Polmone verde della Costa d'Amalfi. E il valore della Riserva di casa Apicella fu riconosciuto a livello internazionale, con il suo odore fruttato che sa di mora, col sentore balsamico e il sapore intenso e caldo (dovuto alla maggiore gradazione alcolica che permette una più lunga conservazione nel tempo). Di questo nettare prezioso, che deve la sua fortuna anche al rischio a cui sono sottoposte le sue uve, con la vendemmia ritardata di una settimana per consentire una maggiore concentrazione zuccherina, si producono tremila, massimo quattromila, bottiglie da un ettaro di vigna.
Sul colle Santa Marina, invece, nasce l'altra punta di diamante della Cantina Apicella, il cru bianco di un limpido e splendente giallo paglierino, già menzionato per il premio ricevuto. Minerale, floreale, ma anche fruttato lo spettro olfattivo; fresco e avvolgente il sapore. La Cantina, inoltre, produce l'unico passito in Costiera, "Passion", un vino dolce da dessert ottenuto da uve bianche fatte appassire su piccole stuoie in un locale piccolo ma ben ventilato, che consente loro di raggiungere una grande ricchezza zuccherina. Se ne producono 600 bottiglie l'anno, poche, ma quanto basta per proporre un vino di qualità.
«Mio papà non ha avuto soltanto l'acume di capire in quale luogo impiantare quale vite, ma anche la caparbietà di proporre, già nell'87, il suo vino come DOC», racconta Prisco, orgoglioso di colui che dà il nome (e le fatiche) ai vini dell'azienda di famiglia. E così, dal 1995 esiste il DOC Costa d'Amalfi e i vini Giuseppe Apicella portano in alto il marchio insieme a quelli, successivi, prodotti nel resto di Tramonti, a Furore e a Ravello.