GourmetAl Flauto di Pan di Villa Cimbrone si cena con le stelle, serata a quattro mani Scotti-Palamaro

"Dinner with the stars"

Al Flauto di Pan di Villa Cimbrone si cena con le stelle, serata a quattro mani Scotti-Palamaro

Inserito da (redazionelda), giovedì 6 luglio 2017 11:07:40

Metti uno dei luoghi più suggestivi al mondo, dove l'eleganza si fonde alla perfezione con la magnificenza del paesaggio. Poi due chef stellati che si ritrovano nella stessa cucina per regalare emozioni al palato e alla mente....e la magia è servita.

Questa l'essenza di "Dinner with the stars", l'evento gastronomico d'eccellenza ospitato martedì 4 luglio scorso dal ristorante "Il Flauto di Pan" dell'hotel Villa Cimbrone di Ravello. Qui, dove il cielo sembra poterlo toccare con mano, l'incontro di due stelle della cucina: il resident chef Crescenzo Scotti (stella Michelin al ristorante Il Cappero del Therasia Resort di Vulcano) e Pasquale Palamaro, stellato all'Indaco di Ischia. Entrambi ischitani, i due amici da sempre hanno dato prova del loro estro attraverso la realizzazione di piatti di eccezionale raffinatezza e qualità.

Sulla terrazza del ristorante che domina la Costiera Amalfitana, dal tramonto, soltanto venticinque fortunati - la maggior parte ospiti dell'albergo - hanno potuto prendere parte all'evento esclusivo.

 

Il viaggio di gusto, fatto di sapori e saperi, ha inizio col messaggio di benvenuto agli ospiti da parte del direttore Giorgio Vuilleumier nel corso dell'aperitivo al giardino del Bar Veranda. Prima uscita riservata a Palamaro con Cappelunghe green salad, su una base di purè di scarola che nel piatto disegna l'isola d'Ischia in altorilievo, capelunghe, Katsuobushi (tonno giapponese essiccato) polvere di patata viola e mousse di olive nere, accompagnata da un Alta Costa Brut IGT di Tenuta San Francesco di Tramonti, l'unico spumante della Costa d'Amalfi spumante realizzato con metodo classico e lungo affinamento sui lieviti.

 

Lo scampo e la pesca tabacchiera è opera di Scotti: un carpaccio di scampo con sale affumicato e pesca in quattro consistenze, salsa di pesca tabacchiera, macedonia in osmosi, gnocco liquido e la spuma di pesca e la spugna al nero di seppia. A questo piatto, estroso e finissimo, è abbinato un Campania IGT 2015 della cantina Monte di Grazia di Tramonti.

 

È già notte e tocca a Palamaro, che propone un Risotto acquerello con bottarga di muggine e limone, un riso al parmigiano con una crema di limone alla base, spolverato con riso nero venere e stracotto di riso rosso accompagnato da un delicato rosato Getis Doc 2016 delle cantine Reale di Tramonti, (miglior rosè d'Italia agli Oscar del Vino 2014).

 

I Tortelli di semola Senatore Cappelli farciti con ricotta di Jersey e salvia alla genovese sono un affare della casa: tra i pezzi forti di Scotti che in realtà è una rivisitazione della Genovese. Alla base terrina di punta di petto di bufala con il suo jus, tortelli farciti con ricotta e salvia e una cipolla con quattro consistenze: spuma di cipolla, polvere di cipolla, cipolla cotta in aceto di framboise e la chips di cipolla viola.

 

Anche il maialino nero dei Nebrodi in lenta cottura, fichi, rosmarino e spuma di birra bionda, con marmellata di fichi ricomposta a forma di ciliegia è firmata Scotti, con un accompagnamento originale: una birra Viola numerotre.

Siamo quasi al termine del viaggio con una Perla di passione con pepe lungo di Java e xifitolo (centrifuga di frutto della passione passata in zucchero di xilitolo) e una Caprese al cioccolato e le sue geometrie servito con Passito di Pantelleria Bukkaram Doc del 2008.

È il momento dell'uscita dei due protagonisti della serata per confrontarsi col pubblico, visibilmente appagato e al tempo stesso sorpreso, per ricevere i meritati riconoscimenti di apprezzamenti.

«Sono, questi, appuntamenti importanti - spiega un entusiasta Scotti, alla seconda stagione a Ravello - per consentire sinergie tra colleghi ma soprattutto condividere idee frutto di esperienze diverse, così da offrire un concetto di ristorazione più aperto e originale».

Sugli obiettivi ha le idee chiare: «L'anno scorso ho sposato il progetto ambizioso propostomi dalla famiglia Vuilleumier perché qui ci sono tutte le condizioni per fare bene. L'intenzione è di consentire al Flauto di Pan di attestarsi a destinazione irrinunciabile del gusto in Costiera».

E quando gli chiediamo di un ritorno alla Stella Michelin risponde deciso: «È il primo obiettivo, certo. C'è da lavorare duro, senza ansie e stress, ma in maniera seria e corretta. Tutto ritorna».

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