Eventi e SpettacoliScala, due francobolli speciali per il Beato Gerardo Sasso realizzati da Mimmo Paladino e Dario Fo

Scala, due francobolli speciali per il Beato Gerardo Sasso realizzati da Mimmo Paladino e Dario Fo

Francobollo: ultimo baluardo della comunicazione

Inserito da (redazionelda), lunedì 31 agosto 2020 16:48:22

In occasione delle celebrazioni del IX centenario della morte del Beato Gerardo Sasso saranno mostrati i due francobolli speciali di Poste Italiane realizzati da Mimmo Paladino e Dario Fo per ricordare il fondatore dell'Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, divenuto poi Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta.

Il lavoro di Paladino richiama l'effige del Beato con i simboli della città di Scala, culturali e paesaggistici. Si tratta della torre dello Ziro, il limone, la castagna e pesci tipici della Costiera.

 

Il mare non è solo quello della Costa, ma anche quello che ha condotto Gerardo Sasso a Gerusalemme a fondare il primo ospedale in Terra Santa.

 

Non poteva mancare la Croce dei Cavalieri di Malta, fondati dal Beato. La Croce a 8 punte, simbolo della gloriosa Repubblica marinara di Amalfi, che richiama le 8 virtù teologali

 

L'immagine di Dario Fo è stata disegnata durante suo lungo soggiorno a Scala nel 2009. Propone la facciata del Duomo di San Lorenzo (XII secolo), da dove è partito il Beato fra Gerardo Sasso per recarsi a Gerusalemme. Gli angeli che circondano il Duomo e i colori rappresentano l'intuizione divina che permette di edificare con opere buone la società di allora e di oggi. I colori richiamano quelli dell'antica Città di Scala e ricordano l'alleanza tra Dio e l'uomo e tra gli uomini.

Francobollo: ultimo baluardo della comunicazione

di Selene Rinaldi

Abbiamo raggiunto al telefono l'artista Mimmo Paladino, autore di uno dei due francobolli che il 3 settembre ricorderanno la figura di Gerardo Sasso e Scala, sua città di origine. Ci ha parlato di cosa lo ha ispirato.

 

Buongiorno maestro Paladino. Sul francobollo vediamo il profilo di un grande uomo, il mare, la natura. Cosa rappresentano insieme questi elementi e cosa vogliono comunicare?

Parliamo di un oggetto che è veicolo di informazione sintetica, non è un grande quadro o una scultura. È uno spazio minimo e quindi prevale il linguaggio sintetico della grafica.

C'è questo profilo umano e dei semplici elementi con cui celebriamo questo anniversario. I limoni e la castagna, perché la città di Scala è sul mare ma è anche molto in alto, quasi un comune montano. Su tutti, ho dato maggiore visibilità alla croce di Malta, simbolo dei cavalieri ospitalieri, al profilo dell'uomo che ne ha fondato l'ordine e al profilo del paesino, fortemente emblematico.

Che rapporto ha con Scala?

È uno dei paesi più antichi della costiera amalfitana. Per me questo tratto di costa ha una straordinaria bellezza e peculiarità: sorge dal mare e arriva su fino ai monti. È suggestivo. Poi, da campano, c'è anche un grande rapporto affettivo che mi lega a questa terra.

 

Cosa l'ha colpita di più della vita di Gerardo Sasso?

La sua vita intera è straordinaria, di questi uomini che pur essendo partiti da località isolate nel mondo riescono ad avere un contatto profondo con l'umanità più vasta. L'apertura, il dialogo. La cura e l'amore verso l'altro, anche verso uno sconosciuto. Questo mi colpisce molto.

Cosa significa ricordare questa figura oggi?

La sua storia, le sue scelte, nella sua epoca risultavano qualcosa di estremamente avventuroso. Ma non si tratta solo di avventura. Gerardo Sasso era spinto da un desiderio di umanità estrema, che oggi ci serve da insegnamento. Sicuramente ci sono delle figure simili anche ora, ma sono rare e per questo diventano dei simboli. Lui è uno dei simboli a cui l'umanità si deve rivolgere per prendere esempio e imparare.

C'è un messaggio che vuole dare attraverso questa sua opera?

È un piccolo oggetto. La sua funzione pratica è quella di spedire messaggi a qualcun altro. È qualcosa che ha a che fare con la comunicazione e con il dialogo tra gli esseri umani. Purtroppo in francobolli oggi si usano poco. Io sono un sostenitore delle lettere scritte a mano, poiché la storia si regge anche su molti epistolari che i grandi uomini, poeti e artisti hanno scritto nel tempo. Oggi, con altri sistemi di comunicazione potremmo non lasciare più molte testimonianze agli uomini di domani. Quindi per me ha un grande valore sostenere l'ultimo baluardo della comunicazione e della traccia scritta, rappresentato dal francobollo.

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