Territorio e AmbienteUn nuovo scrigno dell’arte nel cuore di Ravello: la galleria di Giancarlo De Luca

Un nuovo scrigno dell’arte nel cuore di Ravello: la galleria di Giancarlo De Luca

Inserito da Sigismondo Nastri (redazionelda), giovedì 18 novembre 2021 12:51:41

di Sigismondo Nastri

Salivo a Ravello, dopo tanto tempo che ci mancavo, in compagnia di Giancarlo De Luca, che gentilmente era venuto a prendermi con la sua auto, e pensavo all'importanza di una galleria d'arte in un centro turistico d'eccellenza, qual è la "città della musica". Contento che ci avesse pensato lui, artista delicato ed eclettico, che a me piace un sacco.

Mi tornava nella mente l'esperienza di Domenico De Vanna, che una sessantina di anni fa aveva aperto "La Conchiglietta" in via San Giovanni del Toro, vicino all'ingresso dello storico Palazzo Confalone. Ma era soltanto un buco, dove il pittore conservava (non c'era spazio sufficiente per metterle in mostra) alcune sue opere, insieme ad altre dell'Ottocento napoletano, che sempre fanno gola ai collezionisti.

Poi, in epoca più recente, Bruno Mansi aveva aperto "Il Punto", a Via Roma e a Palazzo della Marra esponeva i lavori di importanti artisti contemporanei, da lui invitati e ospitati.

Due esperienze, però, che non hanno avuto vita lunga.

Quella che Giancarlo De Luca ha aperto ora in via Roma, la stradina del commercio, che parte dalla piazza Vescovado e arriva a Santa Maria a Gradillo, è una galleria vera: con volte e pilastri, che creano un percorso a giro, ampio spazio sulle pareti, luminose e ben distribuite. Spazio riempito, per ora, con una serie di suoi lavori, che mi sembra riduttivo definire interessanti. Tanto per cominciare, Giancarlo ha un disegno elegante, leggero, pulito. Soprattutto essenziale. Sia quando volge lo sguardo a un paesaggio - quale, se non quello di Amalfi e della Costiera? -, sia quando la sua osservazione è proiettata su un oggetto, una natura morta. E qui entra in gioco la fantasia, l'estro creativo. Che trasforma una linea curva - di una conchiglia, ad esempio, di un cuore, di una cupola di chiesa - in un seno di donna dalla grande potenza immaginativa. Con capezzolo ben sodo. Niente di ammiccante, ancor meno di scandaloso. Un vezzo, forse. O un modo di personalizzare il dipinto, di dargli un'anima. Tanto che mi vien voglia di definire Giancarlo "il pittore dei seni". Al centro della scena, tra i tanti lavori in mostra, si fa apprezzare un bell'autoritratto giovanile, a testimonianza del fatto che siamo di fronte a un artista completo.

Giusto che abbia pensato di dotarsi di una galleria, come proprio luogo di riferimento. Essa può dargli una visibilità che altrimenti, vivendo lontano dai circuiti espositivi più esclusivi, faticherebbe a conquistarsi. Ma ritengo - è solo una mia ipotesi - che la location sia anche destinata a diventare, nel tempo, un approdo per altri artisti di ogni parte del mondo, richiamati dalle bellezze di questo paese incantato, sospeso tra l'azzurro del mare e quello del cielo.

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