Storia e StorieLa saggezza di un Popolo (36)

La saggezza di un Popolo (36)

Inserito da (redazionelda), giovedì 6 luglio 2017 11:25:41

di Antonio Schiavo

"Nella memoria si conserva il passato che si è compiuto in modo transitorio e irripetibile. In questo sta il suo valore e il suo limite, la sua preziosità e la sua transitorietà, la sua bellezza e la sua impotenza".

Con molta modestia e soggezione utilizzo questa bella frase tratta da un'Omelia del Corpus Domini per introdurre la nuova puntata della nostra rubrica. Se è vero che il passato è transitorio, ho come l'impressione che queste perle di saggezza popolare lo facciano rivivere non cristallizzandolo ma dotandolo di anima, riconoscendogli, nel contempo, il valore e la preziosità per l'educazione e, appunto, la saggezza di un popolo.

Che, aiutando a non dimenticare, costruisce anche il futuro.

Riprendiamo il cammino:

Quanno ‘o vicino sta bbuono, si nun magno sento addore:

E' sempre bene avere rapporti civili con il vicino

Ogni capa è nu tribunale:

Ognuno pensa di avere una ricetta (o un giudizio) buoni per ciascuna situazione. I latini dicevano: tot capita, tot sententiae

Ha fatto senza sparagno:

Si dice di una mamma che ha generato figli alti e robusti

Aucielle ‘n cielo e fetiente ‘n terra:

Chi s'assomiglia si piglia. Sempre i nostri padri latini dicevano: Similes cum similibus

Vo' trasì pe' forza int' ‘o cappiello d'o prevete:

E' un impiccione. Vuole avere in tutti i modi una parte nelle decisioni o nella distribuzione di utili e benefici.

Vene sempe cu ‘a neve dint' a sacca:

Va sempre di fretta

Hai voglia de prerecà ‘a fede ‘e Cristo:

Se hai a che fare con testoni o con persone insensibili tutti i tuoi sforzi per far loro comprendere il vero e il giusto sono inutili.

Si tato cacava, nun mureva:

Modo di dire che si adatta a chi fa delle affermazioni pleonastiche o si esprime a posteriori su cose scontate. In Toscana si dice:

Se i mi' nonno avea le rote, gli era un carretto.

 

Si dint'a casa mia chiove, dint' a chella e l'ate va a truscio:

Al peggio non c'è mai fine

Na vota all'anno Dio ‘o cummanne:

Per una volta si può esagerare o trasgredire.

Questa volta mi ha preso una botta di latinismo( sperando di non commettere degli strafalcioni) . Nell'antica Roma si diceva: Semel in anno licet insanire.

Addò c'è gusto nun c'è perdenza:

Quando una cosa fa piacere si fanno anche dei sacrifici che altrimenti si eviterebbero.

Ce vò uoglio ‘e puso:

Ci vuole olio di gomito. Bisogna impegnarsi a fondo.

‘O dolore è de chi ‘o sente no de chi passa e tene mente:

Proverbio un po' cinico: E' facile solidarizzare o esprimere comprensione quando la cosa o il problema non ti tocca da vicino

Nun è fatto abbeccia:

Non è riuscito ad instaurare un buon rapporto.

(continua)

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