Storia e StorieColazione sull'erba

Colazione sull'erba

Inserito da (redazionelda), lunedì 27 marzo 2017 19:06:15

di Patrizia Reso

Mi è venuto subito in mente Renoir, con i suoi dipinti, la sua "La colazione dei canottieri", senz'altro tra i più famosi e noti dell'impressionista francese.

Quando sono giunta al Parco degli Ulivi, si era quasi terminato il pranzo. La prima persona che mi viene incontro una bella donna, dal sorriso aperto e gli occhi brillanti. Come se ci fossimo conosciute da sempre, mi abbraccia e mi saluta calorosamente, offrendomi una fetta di pane di Spagna, che stava distribuendo tra gli astanti. Solo poco dopo apprendo che è il Console Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Amarilis Gutiérrez Graffe, Decano del Corpo Consolare di Napoli. Il pranzo all'aperto, quell'amichevole scampagnata è stata organizzata proprio per lei, dalla famiglia Lambiase, col massimo spirito di'integrazione tra popoli di cultura, etnia, tradizione diversi. Uno scambio culturale tra Venezuela, Costa d'Avorio, Nigeria, Italia ... Attraverso gli Ulivi, un momento di convivialità all'aperto. Quando sono giunta, stavano discutendo. Presso ogni tavolo ancora imbandito, le persone discutevano, rilassate, come avviene al termine di ogni pranzo, proprio come nel quadro di Renoir. Di lì a poco, giunge Filippo Giordano, sì il professore ben noto a Cava. Dall'ultima tavolata posta al termine dell'area picnic, simpaticamente con il seguito dei commensali, come un menestrello dei tempi remoti, si porta alla prima tavolata, dove si erano nel frattempo raccolte le ragazze nigeriane e ivoriane. Con la sua voce quieta e rilassante, recita una poesia del senegalese Leopold Sédar Senghor, "Donna Nera".

Donna nera, donna oscura
Olio che alcun respiro riesce a increspare, olio calmo sui fianchi dell'atleta, sui fianchi dei principi del Mali
Gazzella dalle giunture celesti, le perle sono stelle sulla notte della tua pelle

Le ragazze, ospiti del convento cappuccino San Felice, diligentemente hanno ascoltato, forse non hanno capito nulla, dato che ancora non sono padrone della lingua italiana, ma avranno apprezzato lo spirito d'amicizia che si percepiva dalla voce di Filippo. Poco dopo si sono alzate e sono andate a giocare a pallone. Le abbiamo viste sorridere. Ancora non si può parlare d'integrazione, certamente però è stato donato loro, e loro a noi, un momento di riflessione.

Tra le melodie diffuse da mani esperte, che si destreggiavano tra tasti di fisarmonica e corde di chitarra, si sono consumate molte chiacchiere: la nascita di Favour, portatrice di vita e di speranza; Elia che ha messo su un altro chilo, nonostante sia nato prematuro su un barcone; Amarilis che si rende totalmente disponibile per incontri con studenti, scambi in lingua e adora parlare dell'arte culinaria della sua terra; quanto lavoro ancora è necessario perché queste ragazze, ognuna con la sua storia violenza, possano comprendere a pieno la disponibilità di molti di noi ad accoglierle e farle sentire al sicuro.

La città di Cava, con il loro arrivo, ha raggiunto il 2% di presenza d'immigrati sul territorio. Termino con l'auspicio che entrino a far parte del tessuto cittadino attraverso un'integrazione totale, fatta da mercato del lavoro e relazioni sociali, dando termine alla loro fuga.

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