Storia e StorieC’era una volta il calcio

C’era una volta il calcio

Inserito da (redazionelda), venerdì 22 luglio 2016 08:25:52

 

di Antonio Schiavo

C'era una volta il calcio che si giocava sempre e soltanto di domenica, un rito come la messa del vecchio parroco, il ragù della nonna e la "guantiera" di paste.

Oggi, tra anticipi e posticipi, la domenica sei costretto a passarla tra i mobilacci dell' IKEA.

C'era una volta il calcio che dovevi aspettare, con ansia, i secondi tempi perché Roberto Bortoluzzi declinasse i risultati e tu a friggere incollato alla radio formato comò al bar San Domingo. E poi Ameri che toglieva proditoriamente la parola al roco Ciotti, e Ezio Luzzi che, mentre si stava tirando il rigore che avrebbe portato i due punti in zona Cesarini,sistematicamente interrompeva il collega per segnalare il quinto gol del Pizzighettone.

E i primi gol in TV la sera quando, se avevi finito i compiti, ti era consentito di vederli alla Domenica Sportiva.

Oggi cominci a seguire le partite il venerdì e finisci se va bene il lunedì (al netto delle coppe).

C'era una volta il calcio che in campo le squadre si distinguevano per l'unica maglietta del colore amico o di quello degli avversari (normalmente,queste ultime, a strisce verticali). Con il numero uno che era il portiere, il cinque lo stopper, il sei il libero e il nove destinato al centrattacco.

Oggi i colori delle maglie sono i più inverosimili (collezione autunno\inverno, per le coppe, per le trasferte, camuflage, con le meches e lo chatuche) e sulla schiena dei nostri eroi manca solo la tabellina pitagorica. Sul davanti più sponsor a marginalizzare il triangolino o il cerchietto tricolore (uniche concessioni cromatiche di un tempo).

C'era una volta il calcio e il Totocalcio. La sera del sabato intorno ai tavolini del solito bar si svolgeva la seduta consiliare per decidere le doppie e le triple. Quasi mai si poteva pronosticare la sconfitta della squadra con la maglia granata. E poi la ricerca affannosa di qualcuno che scendesse ad Amalfi dove c'era l'unica ricevitoria. Non ricordo di vincite tranne un dodici che ci portò circa millecinquecento lire a testa.

Oggi il Totocalcio quasi non esiste più subissato da mille concorsi e lotterie istantanee e per trovare una ricevitoria dove si giochi devi chiamare Indiana Jones.

C'era una volta il calcio quando solo i Presidenti padroni vendevano e acquistavano giocatori e bastava l'accordo fra loro.

Oggi un fiume di procuratori, di agenti, di mamme,fratelli, amanti che per chiudere un contratto ci vuole l'esperto in diritto di famiglia.

C'era una volta il calcio con le squadre che iniziavano il campionato dopo il ritiro avendo incontrato si e no per la preparazione le riserve di quelle di terza categoria.

Oggi non sei nessuno se d'estate non hai fatto una puntatina in Cina o negli USA e non hai giocato sotto il solleone almeno con il Barcellona o il Real Madrid.

C'era una volta il calcio quando ,secondo dei cattivoni malelingue, la Juve rubava partite e scudetti e faceva pesare la forza economica della FIAT per comprare i calciatori migliori.

Oggi, sempre secondo i cattivoni e le malelingue, questa è l'unica cosa che è rimasta tale e quale!!

Galleria Fotografica

Galleria Video