Storia e StorieAmalfi, la facciata del Duomo torna a splendere dopo i restauri: i significati dei mosaici

Amalfi, la facciata del Duomo torna a splendere dopo i restauri: i significati dei mosaici

L'opera puó essere considerata una finestra che affaccia sul Paradiso spiegato nell'Apocalisse di San Giovanni

Inserito da (redazionelda), lunedì 15 febbraio 2021 15:02:29

di Andrea Galileo*

 

Dopo poco più di un anno dall'inizio degli interventi di restauro conservativo, il mosaico della facciata del Duomo di Amalfi è ritornato alla sua bellezza originale.

La facciata attuale è stata conclusa agli inizi del XIX secolo per sostituire quella precedente crollata a causa di un forte vento che la danneggiò gravemente rendendone impossibile il recupero.

Il progetto fu curato da Enrico Alvino, un notevole architetto attivo particolarmente a Napoli. I mosaici che adornano la facciata sono frutto della mano dell'artista Domenico Morelli.

L'opera puó essere considerata una finestra che affaccia sul Paradiso spiegato nell'Apocalisse di San Giovanni. Morelli raffigura il Cristo Pantocratore, una delle più importanti e autorevoli rappresentazioni di Gesù che l'arte romanica abbia prodotto. Pantocratore, dal greco, vuol dire letteralmente "signore di ogni cosa, onnipotente". Questa immagine del Cristo nacque in ambito paleocristiano ma cominciò a diffondersi con l'arte bizantina dopo il X secolo.

Il Pantocratore della facciata del nostro duomo, come dicevo, è tratto dal passo dell'Apocalisse di San Giovanni ed è raffigurato con la mano destra benedicente (in questo caso alla latina) e con il libro dei Vangeli, simbolo della giustizia divina,in quella sinistra. Egli è assiso su un trono ai cui piedi si trovano ventiquattro vegliardi:i potenti della terra che, in segno di adorazione e sottomissione, si prostrano davanti a lui per porgergli le loro corone. Lo sfondo è d'oro, simbolo della realtà metafisica. Il Cristo seduto sul trono è raffigurato all'interno di un cerchio - arcobaleno. Il cerchio è simbolo di perfezione, mentre l'arcobaleno assume vari significati in base al colore. C'è da dire anche che nella Bibbia il simbolo dell'arcobaleno compare tre volte ed in tre libri diversi: Genesi, Libro del profeta Ezechiele e Apocalisse. Nell'Apocalisse l'arcobaleno è usato da Giovanni per rappresentare la gloria e il potere di Dio che si manifesterà sul suo trono.

Sullo stesso piano dove è rappresentato Cristo si trovano quattro esseri alati antropomorfi, essi sono simbolo dei quattro autori evangelici. Il Vangelo di Matteo è rappresentato dall'essere con le sembianze umane (secondo da destra), il Vangelo di Marco è rappresentato dall'essere con le sembianze di leone (primo da destra), il Vangelo di Luca è simboleggiato dall'essere con le sembianze di un vitello (secondo da sinistra) e infine, il Vangelo di Giovanni è simboleggiato dall'essere con le sembianze d'aquila (primo da sinistra). Ai piedi del Cristo si trova una vasca piena d'acqua, simbolo del mare che, secondo la tradizione ebraica, era considerato la dimora del maligno; non a caso si trova sotto i piedi di Gesù dal momento che Egli è il vincitore del male. Sull'orlo della vasca ci sono sette lampade simbolo delle sette chiese a cui era destinata l'Apocalisse. Infine, aldisotto della stupenda rappresentazione che domina tutta la piazza, ci sono dodici bifore destinate ad accogliere la rappresentazione dei dodici Apostoli.

*giovane cultore della liturgia

Foto: Michele Abbagnara

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