PoliticaRegionali, Renzi ‘assolve’ De Luca: «Non ci si dimette per un avviso di garanzia»

«Dimissioni sono solo per valutazioni politiche o morali» ha detto il Premier

Regionali, Renzi ‘assolve’ De Luca: «Non ci si dimette per un avviso di garanzia»

Il Premier difende i sottosegretari indagati del suo governo e lancia segnali di apertura verso il 'caso De Luca'

Inserito da Davide Marciano (redazionelda), lunedì 23 marzo 2015 12:04:05

Ha atteso molto prima di parlare di Vincenzo De Luca: alla fine una presa di posizione è arrivata, Matteo Renzi ha scelto le pagine di Repubblicaper affrontare un tema piuttosto spinoso, con il candidato vittorioso alle Primarie del Centrosinistra condannato in primo grado ad un anno per abuso d'ufficio. Una condanna che, stando così la Legge Severino, porterebbe all'immediata decadenza da Presidente della Regione in caso di elezione sullo scranno più alto di Palazzo Santa Lucia.

«Ho sempre detto che non ci si dimette per un avviso di garanzia. - ha dichiarato il Presidente del Consiglio rispondendo alle domande sui sottosegretari PD indagati che fanno parte del suo governo - E se parliamo di faccia, le dico con sguardo fiero che per me un cittadino è innocente finchè la sentenza non passa in giudicato. Del resto, è scritto nella Costituzione. Se si dice che è la più bella del mondo, poi bisogna almeno leggerla, altrimenti non vale. Quindi perchè dovrebbe dimettersi un politico indagato? Le condanne si fanno nei tribunali, non sui giornali: è un principio di decenza oltre che di buon senso».

Renzi ha anche detto la sua sulla vicenda dell'ex Ministro Maurizio Lupi, dimessosi in seguito all'ennesimo scandalo sulle grandi opere: «Il caso di Lupi è diverso, non è nemmeno indagato. Ha fatto una valutazione giusta e saggia secondo me. Una scelta personale e molto degna: dare le dimissioni in politica non è così frequente».

Il Presidente-Segretario ha spiegato la richiesta di dimissioni dell'ex sindaco di Venezia Orsoni, un fatto diverso perché in quel caso c'è stato un patteggiamento che equivale ad un'ammissione. Una valutazione politica, invece, ha motivato il commissariamento del PD romano nonostante il coordinatore fosse estraneo alle indagini. Un ragionamento che, però, non vale per Vincenzo De Luca: «Lui ha fatto una scelta diversa, considera giusto chiedere il voto agli elettori e si sente forte del risultato delle primarie» ha osservato Renzi che, poi, ha aggiunto che non ci sarà nessuna norma "salva De Luca" visto che non è all'ordine del giorno alcuna modifica alla Legge Severino.

«Le dimissioni - ha concluso sul punto il Premier nella lunga intervista a tutto campo - si danno per una motivazione politica o morale, non per un avviso di garanzia».

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