PoliticaRavello Festival 2020, Di Martino: «Un inno alla vita e al desiderio di ripartire»

Ravello Festival 2020, Di Martino: «Un inno alla vita e al desiderio di ripartire»

«I periodi più cupi sono generalmente il preludio ad un cambiamento positivo. È come l’arcobaleno che ci attraversa alla fine dei temporali violenti o imprevedibili»

Inserito da (redazionelda), martedì 21 luglio 2020 09:45:22

«In una stagione che sembra bloccata in un limbo atemporale, aggredita dall'incertezza e dalla mancanza di gesti, consuetudini, abitudini che caratterizzavano le nostre vite in maniera così cadenzata da essere spesso quasi scontati, in un anno che continua a propinarci prospettive cupe, di tanto in tanto rischiarate dal bagliore delle news che risuonano come un refrain, Ravello ed il suo Festival, sono un inno alla vita e al desiderio di ripartire».

Lo ha dichiarato ieri il sindaco di Ravello Salvatore Di Martino nel corso della conferenza stampa di presentazione della 68esima edizione del Ravello Festival. Di sicuro tra le migliori degli ultimi anni, benché pianificata in tempi ristrettissimi di emergenza.

«Dopo esserci fermati, rinchiusi e consapevolmente limitati, è venuto il momento di guardare al futuro con fiducia e maggiore consapevolezza, certo rifuggendo ogni forma di incoscienza, superficialità e rischio - ha detto Di Martino -.

Il nostro territorio, di questi tempi abituato ad esplodere di entusiasmo, attività e voracità turistica, sta sostenendo l'impatto devastante della pandemia con dignità e coraggio invidiabili.

Con una programmazione di qualità che ci accompagnerà fino alla stagione invernale, con scelte mirate ad esaltare ulteriormente, anche in questo momento di grande difficoltà, la nostra terra, il Ravello Festival sarà il vessillo di un territorio sicuro, accogliente, pronto a mostrarsi, ritto in piedi, in tutta la sua straordinaria, duttile e variegata bellezza.

Dalla musica alla cultura, passando per l'enogastronomia e le suggestioni storiche, il fulcro di questa strategia post Covid, è da rintracciarsi senza dubbio nel grande lavoro di sinergia, confronto ed osmosi fra l'Amministrazione che rappresento e la Fondazione Ravello: un lavoro capillare e costante che non solo garantirà la nuova edizione del Festival, ma che fortunatamente spazzerà anche via l'ombra funesta di una storica interruzione nella tradizione che si perpetua ininterrottamente dagli anni '50».

Sono ormai alle spalle le frizioni con la Regione Campania che portarono, lo scorso anno, il primo cittadino di Ravello a disertare la conferenza di presentazione del Festival. Con l'avvento del commissario straordinario Almerina Bove che ha raccolto il testimone di Mauro Felicori (a lui il merito di averle spianato la strada mettendo ordine nel "pollaio di Ravello") negli ultimi quattro mesi in Fondazione Ravello sono state chiuse ataviche questioni (modifiche dello statuto con lo spoil system, restituzione della Sala Frau al Comune, cessione dell'auditorium in comodato d'uso alla Fondazione con relativi lavori di ristrutturazione) con la conquista della tanto invocata centralità del Comune di Ravello all'interno dell'organismo. Insomma, tutto sembra andare per il verso giusto.

«E c'è molto di più: con l'approvazione, infatti, del comodato d'uso dell'auditorium Oscar Niemeyer, e i relativi lavori di riqualificazione che ne seguiranno, la prestigiosa struttura risorgerà esteticamente e si proporrà come location di spicco del fitto calendario di eventi culturali della Regione - ha concluso Di Martino - . Ho letto che i periodi più cupi sono generalmente il preludio ad un cambiamento positivo. È come l'arcobaleno che ci attraversa alla fine dei temporali violenti o imprevedibili. Noi siamo pronti da tempo: alla bellezza, al sole e al sospirato segnale di fine tempesta».

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