Notizie, LifestyleSant’Antonio Abate, confiscato il “Castello delle Cerimonie”: i Polese non escludono ricorso alla Corte di Strasburgo

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Sant’Antonio Abate, confiscato il “Castello delle Cerimonie”: i Polese non escludono ricorso alla Corte di Strasburgo

Questo colpo di scena arriva dopo anni di indagini e processi che hanno coinvolto la famiglia Polese, proprietaria della struttura fin dal 2011, quando gli inquirenti hanno iniziato a contestare una serie di presunti abusi edilizi che, secondo le indagini, sarebbero stati realizzati sin dal 1979 su un'area di oltre 40.000 metri quadri.

Inserito da (PNo Editorial Board), sabato 17 febbraio 2024 11:05:53

Il 15 febbraio segna una svolta significativa nella vicenda giudiziaria della "Sonrisa", meglio conosciuta come "Il Castello delle Cerimonie", un'imponente struttura ricettiva situata a Sant'Antonio Abate, nel napoletano, nota al pubblico per essere stata la location di una famosa serie TV su Real Time incentrata sui festeggiamenti in stile sfarzoso per matrimoni e altre ricorrenze.

Una sentenza della Corte di Cassazione rende esecutiva la confisca della struttura, che è stata al centro di una lunga e complessa battaglia legale. Questo colpo di scena arriva dopo anni di indagini e processi che hanno coinvolto la famiglia Polese, proprietaria della struttura fin dal 2011, quando gli inquirenti hanno iniziato a contestare una serie di presunti abusi edilizi che, secondo le indagini, sarebbero stati realizzati sin dal 1979 su un'area di oltre 40.000 metri quadri.

Questa decisione ha sollevato preoccupazioni per il futuro di oltre 200 famiglie legate alla struttura. Antonio Polese, noto come il "Boss delle Cerimonie" e passato a miglior vita nel 2016, aveva creato un business basato sulle nozze-show, che ha dato lavoro a numerose persone nel corso degli anni, tra stagionali, lavoratori fissi e quelli del settore "wedding".

L'amministrazione comunale ora si trova di fronte a due opzioni: demolire La Sonrisa o utilizzarla solo a fini di pubblica utilità. Nel frattempo, Ciro Polese, parlando a nome della famiglia proprietaria, ha descritto la situazione attuale come un'ingiustizia e ha dichiarato di stare valutando insieme ai legali quali azioni intraprendere, non escludendo il ricorso alla Corte di Strasburgo.

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