NecrologiMinori: dolore per scomparsa di Francesco Rubiconto, preside a Pavia

Minori: dolore per scomparsa di Francesco Rubiconto, preside a Pavia

Inserito da (redazionelda), mercoledì 6 dicembre 2017 16:07:03

Avrebbe compiuto sessant’anni la prossima settimana Francesco Rubiconto, docente originario di Minori, da 35 anni a Pavia presso cui era dirigente scolastico del liceo Cairoli. La malattia lo aveva costretto a rallentare il ritmo, ma mai a lungo: non appena le cure glielo consentivano riprendeva a lavorare con la consueta passione. E ieri, 5 dicembre, il suo cuore ha smesso di lottare, lascia la moglie e una figlia.

Tra i figli migliori di Minori, si era trasferito in provincia di Pavia dopo la laurea, nel 1982, in Scienze Biologiche. Ha insegnato matematica e scienze, poi è diventato preside: primo incarico da dirigente alla scuola media di Dorno, poi alla Plana di Voghera, alla elementare Dante di Voghera, poi ancora alla Plana, Nel 2015 la reggenza al liceo Foscolo di Pavia e l’incarico al Cairoli. In un articolo apparso su La Provincia Pavese, il giornalista Stefano Romano traccia il profilo umano e professionale di Rubiconto, con la passione per la politica.

La parola che definisce meglio Francesco Rubiconto, sia l’uomo di scuola che il politico è passione: era un preside sempre in trincea capace di restare nel suo ufficio di dirigente fino a tarda sera e poi tornare a casa, mettersi al computer e andare avanti tutta la notte a documentarsi e lavorare alle vicende politiche che più lo appassionavano.

Il suo blog (aperto quando quasi nessuno ne aveva uno) era aggiornato sempre in piena notte (mai fare politica nelle ore in cui si deve lavorare per la scuola, diceva) e le sue mail (spesso veementi come veemente era lui) potevano arrivare anche all’alba. Nelle scuole che ha diretto le parole d’ordine erano rispetto delle regole e partecipazione; in politica onestà e trasparenza.

All’inizio degli anni Novanta il suo riferimento politico è stato Antonio Di Pietro, poi abbandonato quando l’ex magistrato è diventato troppo "governativo". È stato un grillino della prima ora e sotto le insegne del Movimento 5 Stelle è entrato in consiglio Comunale a Voghera: poi i dissidi con il movimento (in particolare con i suoi rappresentanti vogheresi) e la prosecuzione da indipendente. Dopo l’esperienza vogherese a Pavia si era avvicinato al Pd. Sempre da indipendente, però. Non nascondeva le sue antipatie politiche: quella nei confronti della Lega in primo luogo. Aveva un carattere ruvido, inutile cercare di definirlo diversamente: un carattere ruvido che lo aveva portato a scontri con politici di lunga data, sindacalisti, colleghi ritenuti troppo faciloni.

«Dico quello che c’è da dire anche se metà del mio stipendio poi lo spendo per pagare gli avvocati», aveva detto una volta. Diceva anche di aver ereditato il rispetto per il lavoro e per l’impegno in qualunque attività dal padre pescatore.

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