NecrologiAlfonso che non credeva a una vita dopo la morte, ma credeva alla vita

Alfonso che non credeva a una vita dopo la morte, ma credeva alla vita

Inserito da (redazionelda), martedì 24 dicembre 2019 18:05:51

di Donato e Miriam Bella

 

Militante del PCI, Alfonso Arpino si è distinto per l'impegno su temi sociali, un impegno per cui ha sempre pagato in prima persona, come per l'occupazione delle case sfitte, che lo hanno visto protagonista nella sua città.

Ma è stato anche l'ideatore e catalizzatore di iniziative di mobilitazione innovative, quasi anticipatrici dei moderni flash mob: memorabile l'happening realizzato sulla spiaggia di Maiori, in una sera degli anni '90, quando con delle torce furono tracciate le parole "Peace and Work", così da essere visibili da Ravello, dove si teneva un summit dei governati più potenti del mondo.

Attivo, in quel periodo, anche sul piano culturale, riuscì a far vivere a Maiori una stagione di alti stimoli artistici, grazie al legame con Georges De Canino.

Ma Alfonso era soprattutto un uomo dotato di una sensibilità non comune, che lo rendeva capace di guardare oltre ogni apparenza.

Amante dell'arte, del bello e dell'esistenza anche quando la vita lo ha messo davanti alla più dura delle sue prove, costringendolo a salutare per sempre il suo unico figlio.

Persona discreta e gentile, mancherà a chi lo ha amato e a questa città che oggi lo piange.

Mancheranno le albe che gli piaceva fotografare e le parole con cui, nelle notti insonni, vestiva il dolore con la poesia.
Mancheranno i discorsi, i confronti, i consigli, i sorrisi.

Alfonso, come chi scrive, non credeva a una vita dopo la morte, ma credeva alla vita e per questo lascia a noi tutti, in eredità, il dovere di celebrarla in ogni sua forma.

>Leggi anche

Frane e ritardi in Costiera Amalfitana: non ce l'ha fatta 62enne di Maiori ricoverato sabato

Galleria Fotografica