Lettere alla redazionePerché non pur’io?

Perché non pur’io?

Inserito da Salvatore Sorrentino (redazionelda), domenica 13 dicembre 2015 10:23:29

Caro Direttore, ascolto, vedo e leggo che

a - Di Martino (24 novembre 1951) si ri-candida perché vorrebbe ri-fare il sindaco a Ravello;

b - Fassino (7 ottobre 1949) si ri-candida perché vorrebbe ri-fare il sindaco a Torino;

c - Bassolino (20 marzo 1947) si ri-candida perché vorrebbe ri-fare il sindaco a Napoli;

d - De Mita (2 febbraio 1928), cinque anni fa, cioè a 86 anni suonati, si è candidato a sindaco di Nusco; e ha pure vinto; e non so se si ri-candiderà ancora;

e - ancora non s'è capito, almeno io, non l'ho capito, se si ri-canditerà (in vero solo canditatura) a sindaco, il mio caro amico Ulisse Di Palma, ormai anch'egli veterano, anche più di me, di battaglie e guerre pluridecennali;

f - non so, per lo meno non ho ancora capito che farà, Imperato, l'eterno punto interrogativo, Di Martino-subject.

Sto pensando: ma perché non mi candido anch'io (Ravello, 2 marzo 1938) per ri-fare il sindaco a Ravello? Ho sei anni e un mese esatto meno di De Mita quando s'è candidato sindaco, perché non farlo?

Magari cerchiamo di far ri-candidare anche Amalfitano e il cerchio si chiuderebbe in bellezza.

Direttore, che ne pensi?

Non scherzo affatto, sai? Mi sento vivo e vegeto; inoltre sono stato ad ascoltare, vedere e leggere per ben trent'anni. Qualcosa ho imparato, in più di quel che sapevo.

Oh Dio, non è che ci sia stato tanto da imparare! In questi ultimi 30 anni. Il paese lo teniamo sotto gli occhi.

Se non fosse per la galleria sotto Piazza Fontana, inserita da me, all'epoca, nel programma preparato dalla nostra Comunità Montana, e realizzata da Di Martino, l'auditorium, ideato da De Masi, realizzato da Amalfitano e inaugurato da Imperato, e per la strada fino al bosco di Traversa, realizzata dal Consorzio da me presieduto, di cose importanti, che s'è fatto?

Vogliamo fare un'analisi?

  1. a) Un tubo di minime dimensioni, nato allora per portare l'acqua, dalla Torre dello Scarpariello, solo fino a S. Cosma e farla poi scendere a Torello e a Castiglione, è stato "provvisoriamente", una volta, allungato fino al serbatoio del Lacco, da dove, infine, sempre provvisoriamente, veniva pompata fino al serbatoio del Monte. E, non basta, da lì ancora provvisoriamente fin sopra "Grotta piana" (alias Rotta Chiana). Come tutte le cose italiane quel "provvisoriamente" è diventato definitivamente, con uno spreco enorme di energia elettrica; mentre si poteva (e si potrebbe) prendere l'acqua a Minori, quasi senza nessuna spesa, utilizzando, in perfetta linea retta, lo stesso tubo che, una volta, portava l'acqua da Ravello a Minori. Si risparmierebbe l'80% di energia elettrica.
  2. b) Acquedotto dell'acqua sambucana: ormai totalmente abbandonato, magari sotto cumuli di materiale di risulta e, purtroppo molto frequentemente, sotto lastre nascoste di eternit.
  3. c) Acquedotto da Sambuco al Lacco: lo sappiamo tutti, lo sanno tutti, il primo tratto, abbastanza lungo, è ... in eternit. E nessuno interviene.

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