Lettere alla redazioneMinori, consigliere Paola Mansi torna sull'alterco con Mormile: «Ha alzato la voce anche con mio marito»

Minori, consigliere Paola Mansi torna sull'alterco con Mormile: «Ha alzato la voce anche con mio marito»

Inserito da (redazionelda), mercoledì 23 maggio 2018 21:29:44

Riceviamo e pubblichiamo nota a firma della professoressa Paola Mansi, consigliere di maggioranza del Comune di Minori che torna sul Consiglio del 17 maggio scorso preceduto dall’alterco verbale col consigliere di minoranza Fulvio Mormile gia’ raccontato da questo giornale (clicca qui per rileggere l’articolo).

Con questa lettera la Mansi racconta alcuni dettagli della vicenda, naturalmente dalla propria posizione. Segue testo integrale.

Mi corre l'obbligo di ringraziare pubblicamente quanti, i tanti, che a vario titolo da Minori e dai paesi limitrofi hanno attestato la loro solidarietà verso di me in questa che è una "storiaccia". Le attestazioni sono per aver subito un sopruso e per il malcelato tentativo di imputare a me ciò di cui sono stata oggetto. "Stai zitta bisbetica". Questo è stato l'incipit. Forse si ma mai domata. Da lì un crescendo con insulti, che non ripeto, perchè non occorre. Basta immaginare il fraseggio di chi non ha rispetto alcuno né per le donne né per la presenza di un professore, di una impiegata del tribunale e delle forze dell'ordine. Ma non ci si è limitati alla mia persona. Si è ignobilmente alzato il tiro. Un vilipendio anche per mia madre.

Il solo genitore che mi è rimasto in vita e che io, a differenza di qualcun altro, rispetto e pretendo parimenti che lo facciano gli altri. Per poi passare a mio marito salvo poi, dopo aver lasciato frettolosamente il consiglio per la vergogna, precipitarsi a casa mia per parlare con lui. In casa c'erano due dei miei figli e la piccola con la sensibilità di una tredicenne e un po' impaurita, riferisce di aver chiuso le finestre onde evitare che tutto il vicinato sentisse le urla del signore. Con molto garbo le ho spiegato che l'unico signore presente in casa, a parte il fratello, era il padre che si è trovato di fronte un invasato che farfugliava cose, intercalandole a minacce, facendo la voce grossa nella nostra casa.

Ignaro dell'accaduto, mio marito ha impiegato qualche minuto per dare un'interpretazione al delirio gergale, approssimativo e sgrammaticato, per poi accompagnare, elegantemente, all'uscita chi continuava ad urlare persino sul pianerottolo.

Ancora una volta "incassa" e porta a casa. Ho sposato un vero signore, io. C'è chi resta abbacinata dallo sberluccichìo della latta, evidentemente non una "volpe" e chi, la stragrande maggioranza, "cogito ergo sum".

 

Prof.ssa Paola Mansi

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