Lettere alla redazioneLo vero Presidente!

Lo vero Presidente!

Inserito da (redazionelda), martedì 10 febbraio 2015 18:26:44

di Gregorio Gallo*

Gentile direttore, le porgo questa mia missiva speranzoso di magnanima accoglienza.

L'attuale diatriba circa la presidenza della Fondazione Ravello è molto probabile che porti i contendenti a confrontarsi nelle aule dei tribunali. Ora, se è pur vero che anche gli avvocati debbono mangiare, non risulta essere privo di fondamento il timore che il giocattolo (sin qui funzionate) si inceppi, e che a pagarne il fio, oltre che i cittadini, possano essere anche i commercialisti i quali a Loro volta hanno famiglia, per cui comprenderete la mia ansia.

Ed ecco, allora, che ogni buon Ravellese, una volta riavutosi dallo sbigottimento, ha non solo il diritto, bensì il dovere di ricercare una possibile soluzione!(Parafrasando le parole di un Presidente entrato nel mito: non chiedetevi cosa possa fare per Voi la Fondazione, ma cosa Voi potete fare per Essa!) Insomma ci vorrebbe un'idea! Ed io, modestamente, l'ho avuta!! Essa si può riassumere in un unica parola: ordalia! Ovvero il iudicium Dei!!

Cosa? Come? E' presto detto: una gara! Sissignore, una gara, o meglio, una prova, dove sarà il giudizio, la mano invisibile dell'Imprescrutabile a stabilire chi dice il vero e chi no, o meglio, chi è lo vero Presidente!

Ecco le concrete modalità. Dal cancello sotto la torre di accesso alla Villa Rufolo sino al dirimpetto Chiostro vi è un lungo, sufficientemente largo e suggestivo viale, che in ultima istanza conduce diritto alla stanza, scrivania e poltrona del Presidente. Due lunghe e parallele strisce di carboni ardenti saranno posizionate lungo il viale, e Chi, per primo tra i due contendenti, certo di essere nel giusto e quindi incurante del potenziale pericolo, a piedi nudi e sopra li carboni roventi riuscirà ad "assettarsi" sulla poltrona, quello, indiscutibilmente, è e sarà lo vero Presidente!

I pretendenti sono noti. Già li vedo sulla linea di partenza, scalzi, sotto l'occhio vigile delle autorità, anche ecclesiastiche, che vigilano sulla regolarità della prova. Il Primo, alto ben oltre la media è il Sindaco (data la prova fatale e la nostra lunga amicizia - che spero non si incrini dopo questa mia missiva- permettetemi di chiamarlo semplicemente Paolo,[da qui parlo seriamente] ha legittimato la possibilità di divenire Presidente di una così prestigiosa istituzione con tanta gavetta politica ed amministrativa fatta anche sul territorio e sempre in crescendo sino a diventare Sindaco di Ravello. L'Altro, basso ben oltre la media, il Professore, [anche qui parlerò seriamente] che invero non ho mai avuto l'occasione (ed il piacere) di incontrare, ma il cui pensiero nonché l'azione di politica economica ho seguito sempre con interesse (è stato vittima di ingiusto odio per aver osato violare vecchi tabù quale, ad esempio, il contrasto al fenomeno dell'assenteismo nel pubblico impiego), forte dei risultati raggiunti in questi anni di gestione della Fondazione e che anche i più agguerriti detrattori non sono riusciti convincentemente a confutare.

E poi, si pensi al risalto mediatico. Televisioni di mezzo mondo a fare a gara per accaparrarsi i diritti milionari dell'evento inconsueto. Neanche la finale olimpica dei 100 metri piani farebbe tanti telespettatori. Ed ancora, negli anni seguenti si potrebbero organizzare rievocazioni, e chi sa quante persone in ogni tempo desidererebbero visitare il luogo di un tanto singolare accadimento!

E tutti non a pensare "che sciocchi sono questi Ravellesi, che rischiano di ammazzare la gallina dalle uova ", ma a dire "che furbi sono questi Ravellesi, che si sono inventati un falso dissidio per metter su un evento di portata mondiale!"

Ed allora: Paolo! Professore! Coraggio! E' per il bene di Ravello!!

* dottore commercialista di Ravello

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