Lettere alla redazioneIncendi in Costiera, la lettera aperta alla Conferenza dei Sindaci

Incendi in Costiera, la lettera aperta alla Conferenza dei Sindaci

Inserito da (redazionelda), domenica 30 settembre 2018 11:06:06

Riceviamo e pubblichiamo lettera di Donato Bella, giornalista e attivista politico, da sempre sensibile e attento alla questione incendi anche da questa tribuna, tra i promotori, lo scorso anno, del comitato "Basta Incendi!". Bella incoraggia la Conferenza dei Sindaci a operare un'azione forte, determinata, sulla scorta delle esperienze passate come quella storica di battere il tentativo di ricerche di idrocarburi nel nostro golfo. Segue testo.

 

Gentile Direttore,

in merito agli incendi boschivi che ancora in questi giorni stanno martoriando la nostra Costiera, apprendo dalla tua testata che il sindaco di Minori, Andrea Reale, ha chiesto la convocazione della Conferenza dei Sindaci della Costa d'Amalfi per proporre "una denuncia contro ignoti per far scaturire un'indagine seria e cercare di fare luce su questo crimine". Plaudo all'iniziativa e spero che la C.d.S. agisca con compattezza e determinazione contribuendo, come dice ancora Reale, a "scongiurare altre sciagure del genere".

La compattezza delle amministrazioni locali (all'epoca rappresentate dalla Comunità Montana Penisola Amalfitana), in sinergia con la mobilitazione delle popolazioni della Costiera, riuscì, tra gli anni '80 e '90 dello scorso secolo, a battere il tentativo di ricerche di idrocarburi nel nostro golfo, come ben ricorderai. Una battaglia epica, risoltasi vittoriosamente. È giusto riprovarci contro il nuovo, terribile, insidioso, sfuggente avversario che si cela dietro l'industria del fuoco. Come sai, nel mio modesto impegno ambientalistico, politico e giornalistico locale sono stato tra quelli che da subito hanno contestato la gestione del servizio antincendio boschivo (aib) affidato ai privati, individuando in questo meccanismo una zona grigia che va assolutamente rimossa.

Pagare qualcuno per spegnere gli incendi boschivi, è oggettivamente contraddittorio, al di là delle responsabilità reali dei soggetti interessati. Se io guadagno spegnendo incendi, potrei avere interesse a che ci siano incendi. È lapalissiano, no?

Per non parlare, poi, delle situazioni di precarietà occupazionali legate al settore dell'aib. Ciò detto, ribadendo il plauso al sindaco Reale, mi sento di suggerire ai sindaci della Costiera di valutare se affrontare il problema non solo attraverso l'interessamento della Magistratura, ma anche con una posizione politica chiara contro l'esternalizzazione del servizio aib. Questa, credo, sia la battaglia di fondo. Da decenni, associazioni ambientaliste, (trai primi il WWF della Costa d'Amalfi), operatori dell'informazione ed esponenti politici stanno ponendo all'attenzione dei governi nazionali questo tema. Le più recenti attività in tal senso sono la petizione online lanciata dal Comitato "Basta incendi!", sorto lo scorso anno e formato da attivisti della Costiera e di Cava de' Tirreni, e l'interrogazione a risposta scritta dell'onorevole Federico Conte, delle quali la tua testata ha dato ampie notizie. La C.d.S. della Costa d'Amalfi, potrebbe far partire un forte appello al Governo, coinvolgendo, magari, anche l'ANCI, perché il flagello degli incendi boschivi riguarda l'intero territorio nazionale. Ricordo che se da noi l'estate è stata tranquilla, altrove, nel resto del Paese, gli incendi invece ci sono stati. Come dice sempre il sindaco Reale, "non è più ora di tacere ma di fare chiarezza".

Il denaro che lo Stato dà ai privati per servizi che potrebbe gestire tranquillamente in proprio, sono un'offesa alla domanda di chiarezza. Così come è inconcepibile che si possa ancora tenere non stabilizzati decine di idraulici forestali, che potrebbero essere impegnati, molto più produttivamente, nella prevenzione degli incendi e nella cura dei boschi. Partire da ciò, eliminare queste incongruenze del sistema è il primo, essenziale passo per rimuoverne le zone d'ombra e contrastare seriamente l'industria criminale del fuoco.

Donato Bella

Foto: Fabio Fusco

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