Lettere alla redazioneIl richiamo di Ravello (e del cuore) per Antonio Amato

Il richiamo di Ravello (e del cuore) per Antonio Amato

Alla memoria di Antonio Amato

Inserito da (redazionelda), domenica 20 dicembre 2020 08:33:49

Alla memoria di Antonio Amato.

Caro Antonio,

Mi sei stato sempre riconoscente per quel consiglio che si dimostrò utile e prezioso perchè ti fece tornare a vivere con noi a Ravello.

Era il 27 luglio di circa 60 anni fa.

Io, Vincenzo Palumbo e Roberto Casanova, di ritorno da un viaggio in Danimarca e Olanda, facemmo tappa sulle tedesche di Amburgo dove tu abitavi.

 

Mentre sorseggiavamo una birra, la tua forte nostalgia per Ravello ti fece dire: «Adesso a Ravello sta uscendo la processione, suonano le campane e sparano i fuochi. Che nostalgia!».

I tuoi occhi quasi lacrimavano, era evidente che in Germania ti sentivi spaesato.

E fu allora che in maniera schietta ti chiesi: «Antonio,ma qui ad Amburgo che mestiere fai?»

Tu mi rispondesti: «Faccio il posatore, metto le mattonelle».

Naturale fu la mia replica: «Caro Antonio vi era proprio bisogno di emigrare in Germania per mettere le mattonelle? Sei un artista della pietra di tufo: torna nella tua Ravello, ti spettiamo».

Vincenzo e Roberto mi guardarono sbalorditi, quasi dicendo «Perchè non ti fai i fatti tuoi?».

Dopo un mese, rieccoti, Antonio, nella Piazza Vescovado. Mi corresti incontro, mi abbracciasti forte.

Mi dicesti: «Grazie per il consiglio, sono rinato!».

Riprese il suo lavoro, impegnandosi anche per la sua Ravello. Si risposò e fu nuovamente felice.

Ciao Antonio, amico mio. Ora riposa in pace.

Ai familiari tutti, a Marco, Olimpia, Annamaria, i miei più vivi sentimenti di partecipazione

al loro dolore.

Avv. Salvatore Sammarco

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