Lettere alla redazioneGalleria Maiori-Minori, il progetto che "fa discutere"

Galleria Maiori-Minori, il progetto che "fa discutere"

Inserito da (redazionelda), giovedì 9 luglio 2020 10:26:37

di Paolo Russo*

Un tema importante come il progetto di galleria tra Minori e Maiori non può continuare ad essere solo materia di gossip da social network. Sperando che predicatori e cliccatori via facebook abbiano avuto il loro orgasmo fugace, adesso si potrà forse trattare l'argomento col rispetto che merita: e cioè con raziocinio, con argomentazioni ed equilibrio. Ad oggi hanno prevalso gli anatemi, le urla scomposte e gli insulti, segni di affermazione dell'ego più che di interesse al problema. Ora cerchiamo di essere adulti. Allora...

Dal mio punto di vista, la "Torricella" pedonalizzata è una prospettiva allettante. La immagino con una bella pavimentazione, colorata di fiori ed aiuole, con panchine ombreggiate e qualche punto-ristoro per un aperitivo. Bello e piacevole, sempre secondo me. Ora però ne consegue: e le auto dove transitano? In un buco scavato nella roccia?

Vediamo. Il "buco", come idea astratta, a me non pare male: ci sono tunnel in tutto il mondo, e come concetto non sono né capolavori né oscenità. Allora, prima di sparare bordate di contumelie ("soldi buttati", "speculazione", "il piano di una rapina"), io andrei a verificare in concreto, e mi accerterei se il progetto con un fine apprezzabile (la pedonalizzazione) non cela per caso risvolti inaccettabili, magari tali da rinunciare al "fine apprezzabile", e solo allora mi esprimerei a ragion veduta. Ma chi procede così (cioè con meditazione, con approfondimento) non suscita clamori su internet, né pollici alzati né cuoricini adoranti. Molto più facile gridare "abbasso il buco", e non pochi ti scodinzoleranno dietro. Per esprimermi meglio: mi pare riduttivo (e un po' sciocco) sia essere pregiudizialmente favorevoli che pregiudizialmente contrari.

Ora torniamo alla realtà. La realtà ad oggi è uno studio di fattibilità, cioè la fase assolutamente preliminare della progettazione, che ha (secondo me e molti altri) parecchi punti oscuri, i quali potranno in seguito essere superati o non essere superati: per ora la mia posizione (e di molti altri) è quella di aspettare, di verificare il vero impatto dell'opera, di valutare costi e benefici (non solo economici, ovviamente) su una base attendibile, e non su ipotesi più o meno suggestive.

Invece prevale il clamore mediatico: "Vogliono rosicchiare la collina! Fermiamoli! Vogliono oltraggiare il paesaggio! Arrestiamoli e buttiamo la chiave", ma nessuno che abbia spiegato i dubbi reali (e io stesso ne ho tanti, sia chiaro) che lo affliggono. Ma si sa, ragionamento e spiegazioni impegnano tempo e cervello, si fa più presto a sbraitare e raccogliere applausi a buon mercato.

 

Chi invece volesse ragionevolmente attenersi ai fatti veri, dovrebbe considerare almeno questo: l'organo istituito per tutelare il paesaggio a livello locale è una commissione composta di professionisti, i quali hanno vincolato l'assentibilità del progetto a una serie di prescrizioni e requisiti, ed a queste prescrizioni e requisiti la maggioranza consiliare ha integralmente uniformato le proprie valutazioni. Insomma: l'opera deve rientrare tra questi paletti, e proprio a garanzia del paesaggio, dell'ambiente e del territorio pubblico, che stanno a cuore a tutti, come è logico, e non soltanto ai ruggitori da tastiera. Adesso... vogliamo cominciare a parlare della famosa galleria?

*Consigliere comunale di Minori

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