Lettere alla redazioneFuturo turistico della Costiera, anche imprenditori al tavolo dei Sindaci

Futuro turistico della Costiera, anche imprenditori al tavolo dei Sindaci

Inserito da (redazionelda), giovedì 16 aprile 2020 13:07:18

Il progetto "La Costiera Unita affronta il Covid-19, per decidere il suo futuro", proposto dal sindaco di Ravello Salvatore Di Martino alla Conferenza dei sindaci e presentato sulle pagine del Vescovado, ha raccolto il compiacimento del mondo dell'imprenditoria turistica.

Il presidente Consorzio Amalfi di Qualità, Gennaro Pisacane, scrive al sindaco di Ravello che propone la partecipazione diretta del mondo dell'impresa e trasparenza nell'iter procedurale con la possibilità di partecipazione alle riunioni mediante dirette streaming. Segue testo a firma di Pisacane.

 

Caro Sindaco Salvatore Di Martino,

leggo con piacere la Tua proposta di istituzione di un tavolo tecnico per approntare strategie di rilancio del turismo in Costiera Amalfitana, duramente provato della pandemia tutt'ora in corso. Me ne compiaccio non solo per la finalità, ma soprattutto per il metodo di lavoro proposto, incentrato su un preventivo confronto con un pool interdisciplinare di esperti, con cui condividere una strategia realmente valida ed efficace per i territori. Complimenti, quindi. Si tratta di una proposta davvero apprezzabile che si pone in sintonia con quanto da anni sosteniamo come Consorzio albergatori di Amalfi, e cioè che per superare il primo grave impasse in cui ci troviamo a causa del disordine istituzionale che regna nell'organizzazione pubblica del turismo, la strada da intraprendere sia proprio quella di dotarsi di una cabina di regia terza ed altamente qualificata, che dica chiaramente "chi deve fare e cosa" per la realizzazione di alcuni obiettivi di politica turistica da concordare preventivamente tra parte istituzionale e parte imprenditoriale, e da aggiornare costantemente alla luce dei risultati raggiunti e delle continue evoluzioni del mercato. Se non trovassi questa iniziativa innovativa e dirompente mi esimerei dal fare richieste. Essendo invece certo che ci sia una reale volontà di cambiamento, sento il dovere di offrire subito un contributo alla discussione, con l'unica finalità di aumentare le possibilità di successo dell'iniziativa. Quello che andrebbe migliorato subito, a mio avviso, è il coinvolgimento nel progetto, sin dalla fase di avvio, della componente imprenditoriale e di quella altrettanto importante dei lavoratori del turismo. Come ben sai, questi costituiscono l'ossatura del sistema, coloro ai quali competerà attuare molte delle azioni che saranno proposte. Inoltre il progetto va necessariamente adattato alla realtà dei luoghi ed è inimmaginabile che possa essere ben redatto senza che agli esperti siano trasferite quelle esperienze e conoscenze che solo chi è quotidianamente a contatto con gli ospiti può aver maturato. Certo, mi rendo conto che non si può avviare un inter così complesso con la partecipazione plebiscitaria del popolo dei lavoratori del turismo, ma neppure credo sia ottimale la scelta di tenerli completamente fuori. Il rischio che di correrebbe sarebbe altissimo, e cioè di partorire un progetto che non sia riconosciuto come valido dagli operatori con le inevitabili difficoltà attuative che ne conseguirebbero. Quale potrebbe essere la soluzione per favorire questa partecipazione senza ingolfare un iter che deve necessariamente essere snello? Mi permetto di suggerirne due. La prima potrebbe essere di ammettere a partecipare alle riunioni un rappresentante degli imprenditori ed uno dei lavoratori per ogni comune della Costiera. Questa sarebbe la soluzione veramente ideale, ma temo che sia di difficile attuazione in questo particolare momento, nel quale vigono ancora i divieti di assemblamento e di riunione di organismi collegiali. La seconda, molto più realisticamente attuabile, sarebbe quella di tenere le riunioni in diretta streaming, Facebook o con l'ausilio di altre piattaforme. Questo consentirebbe a tutti di ascoltare la parola degli esperti e le posizioni in campo, nonché di fare successivamente proposte alle amministrazioni locali da portare al tavolo della discussione. Non credo che questa modalità organizzativa appesantirebbe l'iter procedurale; anche perché è già previsto un collegamento da remoto con gli esperti. Si tratterebbe solo di evitare quell'idea delle "porte chiuse" di cui non comprenderei le ragioni, visto che si tratta di argomenti di portata generale che toccano il futuro di tutti noi. Sono certo che questa mia richiesta sarà adeguatamente vagliata in seno alla Conferenza Sindaci, cui auguro buon lavoro e di riuscire a trovare soluzioni efficaci e pragmatiche ai tanti problemi sul tavolo, tra cui in particolare quello delicatissimo della fiscalità locale.

 

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