Lettere alla redazioneCiao Pino...

Ciao Pino...

Inserito da (redazionelda), lunedì 5 gennaio 2015 18:56:10

di Stefano Amato*

Il dolore è troppo forte, tanto da spezzare il muro del silenzio che ho sempre innalzato nei momenti più duri della mia vita.

Oggi è uno di quei giorni che rappresentano uno spartiacque, come a segnare un prima e un dopo. Ed io non posso esimermi dal dedicare espressamente un pensiero sincero e profondo al mio Maestro.

Avevo solo 12 anni quando, per caso, in un pomeriggio d'estate, mio cugino, più grande di me, mise su un vecchio disco di Pino. Ascoltai per la prima volta "Appocundria". Quella canzone fatta solo con voce e chitarra mi cambiò la vita. Rimasi subito folgorato dall'assolo di note e da quel timbro vocale che all'epoca era duro, "incazzato". Era blues.

E' ovvio che a quei tempi io non conoscevo ancora il blues, ma qualcosa dentro iniziò a vibrare forte: scoprii che quel pathos, quella rabbia, mi piaceva...Il disco conteneva dei capolavori che poi ho scoperto fino in fondo solo dopo, ma ricordo di aver sentito quello stesso pezzo almeno una ventina di volte di seguito e ogni volta che ascoltavo la sua voce e la sua chitarra, me ne innamoravo a dismisura!

In breve tempo mi procurai tutti i suoi dischi, mi iscrissi ad un corso di chitarra, cominciai a suonare i suoi brani, ad imitarlo, a vestirmi come lui, a farmi i capelli come lui...Insomma, Pino Daniele era entrato dentro di me per sempre. La sua musica ha accompagnato i momenti più belli ed anche quelli più brutti della mia vita. Le sue melodie sono state il sottofondo negli eventi avversi, hanno dato forma e voce alla mia ribellione passionale e malinconica al tempo stesso e hanno, infine, infuso di profondità il sentimento dell'amore.

Nella sua arte ho visto e trovato il valore sommo: la VERITA', quella nuda, cruda e immensamente pura.

Stamani, appena ho appreso la triste notizia, ho stentato a crederci, come se la vita non mi avesse abituato ancora alla sua durezza e alla sua imprevedibilità. Oggi se ne è andato uno dei più grandi artisti di sempre, patrimonio dell'Italia di cui bisogna andar fieri. E se ne è andato con lui un pezzo della mia esistenza personale e musicale, lasciando spazio ai ricordi indelebili dei suoi concerti e degli scorci di vita più folli della mia adolescenza, delle notti a guidare in autostrada da solo, con la sua musica come inseparabile compagna di viaggio e di avventura.

Il mio cuore è a pezzi e chi mi conosce bene lo sa...

La prima cosa che ho fatto stamattina, ancora in pigiama, è stata quella di imbracciare la chitarra e suonare un suo pezzo, come per ritrovare un momento di intima vicinanza e di oblio forzato del distacco. Non ci volevo credere, era straziante. Così, ho dovuto smettere e sono andato a farmi un caffè.

Ora, mentre scrivo a fatica e con le lacrime difficili da sospingere indietro, mi rendo conto che non sarà la sua scomparsa terrena a spezzare un legame forte ed indissolubile. Pino Daniele farà sempre parte della mia vita, lo farò conoscere ai miei figli un giorno e non mi stancherò mai di celebrare il suo talento inimitabile. E' stato lui ad insegnarci la musica, quella vera, e ad imprimere l'immagine più autentica del Sud, con la bellezza dei suoi caratteri e delle sue contraddizioni.

Grazie, Maestro, per tutte le cose belle che mi hai regalato e per aver contribuito a farmi diventare la persona che sono.

Adesso mi piace pensare che sarai lì, a suonare per gli angeli, e che mentre sali in cielo per raggiungerli, con la chitarra al collo e la mano sinistra alzata ci saluti e dici: STATEVE BBUONO, GUAGLIÚ!!!

* Fan di Pino Daniele

 

 

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