Lavoro e Formazione"Lavoro e dignità per tutti": la voce dei 300 «invisibili» della Costa d'Amalfi [FOTO-VIDEO]

"Lavoro e dignità per tutti": la voce dei 300 «invisibili» della Costa d'Amalfi [FOTO-VIDEO]

Inserito da (redazionelda), lunedì 1 giugno 2020 10:05:02

Circa trecento i lavoratori stagionali che ieri mattina si sono ritrovati nella piazza del Municipio di Amalfi per rivendicare il diritto al lavoro manifestare la propria rabbia dopo l'ennesimo schiaffo dell'INPS con il diniego al sussidio di 600 euro previsto dal Governo per tutti gli operatori del comparto.

I cosiddetti «invisibili» sono giunti dai diversi comuni della Costiera Amalfitana: camerieri, conducenti, commesse, gente che con straordinaria dignità e compostezza (tutti muniti di mascherina), hanno fatto sentire la propria voce. Molti altri hanno preferito partecipare alla manifestazione rimanendo "a distanza" sullo stradone.

Erano anni che in Costiera non si assisteva a una manifestazione così partecipata nello spirito (VIDEO IN BASSO).

Il lungo striscione "lavoro e dignità per tutti", a contenere i manifestanti in mezzo ai quali vi erano anche i sindaci di Amalfi, Atrani, Minori, Scala e Tramonti che hanno fatto sentire forte la vicinanza delle istituzioni alle tante persone che vedono compromessa la possibilità di ritrovare il lavoro.

Già, perché alberghi e ristoranti della Costiera, pronti alla riapertura, riprenderanno dimezzando il personale dipendente.

A prendere la parola l'attivista politico Stanislao Balzamo, sempre vicino alle istanze dei lavoratori. Il suo intervento incentrato sul tema dei diritti dei lavoratori ha generato non poche critiche da parte dei datori di lavoro e del mondo dell'imprenditoria. A inquadrare il tema della giornata è stata Eva Anastasio Torre, referente dell'Associazione Nazionale Lavoratori Stagionali per la Costiera Amalfitana. Interventi di chiusura dei cinque sindaci presenti.

Il commento degli organizzatori: «Abbiamo dato voce alle istanze di un comparto ormai in ginocchio con le testimonianze dirette di chi la crisi la sta vivendo sulla propria pelle, e vogliamo ringraziare coloro che hanno vinto il proprio pudore le difficoltà e le paure. Grazie innanzitutto alle donne, alle lavoratrici, alle mamme lavoratrici che hanno avuto il coraggio di parlare di quanto sia gravoso su di loro il peso dell'incertezza e della fatica di pensare al futuro. Non è un caso, forse, che "dignità" sia una parola femminile! I loro interventi hanno ribadito una volta di più il ruolo portante delle donne, in una società che gli richiede sempre il doppio. Grazie a tutti i lavoratori che hanno raccontato senza vergogna il timore di non riuscire a sostenere la propria famiglia, dopo l'assurdità di ritrovarsi disoccupato e senza prospettive né aiuti. Per tutti, dopo la reiezione del bonus di 600 euro per la seconda volta, non ci sono alternative possibili in una terra che, oltre al turismo, offre il nulla. La loro resilienza e il loro impegno, comunque generosamente rivolto al futuro anche delle giovani generazioni, ci danno la convinzione giusta per continuare a percorrere questa strada di lotta. Una lotta che non vuole arrivare all'assistenzialismo fine a se stesso ma inaugurare una stagione nuova, fatta di consapevolezza e risposte a lungo termine. Ci ha fatto piacere, in quest'ottica, la presenza in piazza di molti sindaci della Costiera Amalfitana; un segno di solidarietà nei confronti di chi, col proprio lavoro, ha arricchito questa terra e che si ritrova adesso a un passo dalla povertà. Gli interventi dei primi cittadini di Amalfi, Atrani, Minori, Tramonti e Scala hanno segnato un passo (speriamo) importante per far arrivare finalmente la nostra voce anche negli uffici della Regione Campania.

Il "noi" con cui qualcuno ha parlato alla piazza auspichiamo si estenda a tutti quelli che possono, e devono, intervenire coi fatti e non solo a parole. A loro, politica e Istituzioni, continueremo a chiedere sia promozione della cultura del Lavoro attraverso iniziative ad hoc e finanziate con fondi destinati a spettacoli estivi che per ovvie ragioni non potranno tenersi, sia di promuovere e tutelare le eccellenze del territorio, saccheggiato e svilito per decenni in quello che è il suo capitale più importante: il capitale umano. Continueremo a chiedere misure a sostegno di quella larga parte di "invisibili" che adesso corre anche un altro rischio: accettare condizioni di lavoro capestro pur di non rischiare la povertà. Stiamo valutando, in questo senso, di intervenire direttamente come associazione-sindacato per vigilare che non vengano commessi abusi ai danni di chi tornerà a lavorare. La crisi non può e non deve pagarla solo il lavoratore! Siamo pronti a portare a breve le ragioni della nostra protesta a Palazzo Santa Lucia e, se ce ne sarà bisogno, fino a Roma. Ogni contenuto implica necessariamente una certa forma, così come ogni forma è anche contenuto... e non si possono tenere separati i due termini: non accettiamo più di sentirci dire "siamo d'accordo con voi ma...". La forma è sostanza, in politica, nella vita quotidiana di ognuno di noi e soprattutto in questa battaglia comune».

Il commento del presidente del consorzio turistico "Amalfi di Qualità", Gennaro Pisacane: «Ma la manifestazione di stamattina e' stata inutilmente offensiva. Eravamo lì a portare la nostra solidarietà ai lavoratori. Doveva essere una protesta contro i veri responsabili dei mille problemi del momento (le istituzioni) ed invece si è tradotta in un attacco insensato ed ingiustificato contro le imprese che creano lavoro.
Il tutto condito da accuse calunniose di truffe e falsità che, se esistenti, andrebbero denunciate facendo nomi e cognomi e non nascondendosi dietro i falsi timori di ritorsioni.
Le imprese serie sono in netta maggioranza (come i lavoratori seri) e sono le prime interessate al rispetto delle regole.
Nessuna parola invece sui veri problemi del turismo in Costiera Amalfitana, primo tra tutti la mancanza di un piano di rilancio finalizzato all'allungamento della stagionalita.
Nessuna parola contro gli sprechi dei proventi del turismo da parte dei comuni, che dal turismo prendono tanto senza investire un centesimo nel settore.
Battaglie queste in cui le imprese sono state sempre lasciate sole, da tutti.
Come se il problema fosse solo il loro.
Io ho un'impresa. Creo lavoro. Sono il primo lavoratore della mia azienda, ma comunque un lavoratore.
Mi sento offeso dalla manifestazione odierna e posso dire solo una cosa.
Così non si va da nessuna parte. Auguri a tutti».

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