Eventi e Spettacoli“Fino alla fine del mondo”, il 23 dicembre la Mostra fotografica di Giovanni a Maiori

“Fino alla fine del mondo”, il 23 dicembre la Mostra fotografica di Giovanni a Maiori

Inserito da Maria Abate (ilvescovado), martedì 15 dicembre 2015 13:54:25

Avevamo già avuto modo di conoscere Giovanni De Rosa, giovane ragazzo di Tramonti con la passione per la fotografia, in occasione dell'uscita su Youtube del suo documentario, "Non vedo la fine". Si chiama ''Fino alla fine del mondo'', invece, la mostra fotografica che ha allestito a Maiori, in via Vecchia Chiunzi 53, di cui l'inaugurazione è prevista per il 23 dicembre alle 16.

Accompagnati dalle note ricche di accenni allo spirito sudamericano di Gustavo Santaolalla, ma anche di autori di musica indie quali Alt-J, Nick Mulvey, Franz Ferdinand, si intraprenderà un viaggio fotografico attraverso le vedute e le emozioni straordinarie che offrono la Bolivia e la Patagonia, filtrate dagli occhi di Giovanni. L'ingresso è gratuito e un piccolo buffet sarà offerto a chi vorrà partecipare. La mostra sarà visitabile fino al 3 gennaio, dalle 16 alle 20, e comprenderà anche la proiezione dei documentari, "Non vedo la fine" e "Tutto quello che senti", girati durante il suo viaggio in Sudamerica.

«Questa mostra nasce dalla voglia di voler condividere con gli altri tutto quello che mi è passato davanti agli occhi e vicino al cuore. - ha spiegato Giovanni alla Redazione de Il Vescovado - Vi sfileranno davanti agli occhi le foto scattate nel deserto del Salar de Uyuni in Bolivia, tra i ghiacciai e l'atmosfera fredda della Patagonia; ma anche a Santiago del Cile, nel deserto di San Pedro de Atacama; e poi, ancora, foto scattate sulle Ande nelle 26 ore di autobus che collegano Santiago del Cile a Buenos Aires, e appunto foto dell'Argentina e di Buenos Aires».

Gli chiediamo qualche altra anticipazione e lui, gli occhi al cielo mentre cerca di racchiudere in poche battute tutto il lavoro fatto in più e più giorni, ci dice che forse potremmo apprezzare particolarmente la sezione dei ''ritratti dal Sudamerica'', che è anche la sua preferita, perché «si tratta di foto rubate e sincere, di sguardi e di occhi fugaci, di occhi che sanno parlare. - E poi continua - ''Fino alla fine del mondo'' non è solo un indefinito riferimento geografico. Il Sudamerica è una terra che si trova dall'altra parte del mondo, ma soprattutto lì finisce il mondo e ne inizia un altro. Io posso dire che un altro mondo l'ho visto e spero di restituire questa magica conoscenza dell'altro anche a chi verrà alla mia mostra».

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