Eventi e SpettacoliAtrani, Santuario Santa Maria del Bando meta di 'Passeggi segreti'

Atrani, Santuario Santa Maria del Bando meta di 'Passeggi segreti'

Inserito da (redazionelda), martedì 24 marzo 2015 12:12:42

Il Santuario di Santa Maria del Bando di Atrani scelto tra le mete della terza edizione di "Passeggi segreti per antiche vie". L'escursione organizzata domenica scorsa da Gioacchino Di Martino, in collaborazione col Comune di Atrani, ha visto la partecipazione di circa 60 escursionisti, appassionati di storia e natura che, dopo aver attraversato il piccolo borgo marinaro, si sono inerpicati verso il Santuario e le attigue grotte di Masaniello, godendo di uno dei tesori nascosti della nostra Costiera.

L'escursione è stata guidata da Agostino Esposito del CAI Campania, Ferdinando Della Rocca del CAI sez. Cava de' Tirreni, con la consulenza della storica Colette Manciero.

Il percorso ha avuto inizio dalla piazza del Duomo di Amalfi proseguendo per piazza Municipio fino ad imboccare la panoramica Via Nuova, un'antica pedonale di collegamento, fino a raggiungere la nostra meta. Attraversando suggestivi vicoli nei quali il silenzio riporta ad antiche atmosfere, si è pervenuti, dopo una lunga scalinata, alla chiesetta di Santa Maria del Bando. La denominazione pare risalga alla tradizione che vuole che proprio da detta chiesa venissero "bandite" e cioè proclamate le condanne a morte. Citata dallo storico Matteo Camera come "antichissima e tuttavia esistente" (il testo è del 1881) la piccola struttura religiosa, edificata nel Dodicesimo secolo, sorge su uno sperone roccioso circondato da una rigogliosa vegetazione sotto la torre dello Ziro ed offre uno stupendo panorama del centro urbano di Atrani, con il mare sullo sfondo. A poca distanza dalla chiesa si trova un'ampia grotta, detta "di Masaniello", nella quale la voce popolare tramanda abbia trovato rifugio il pescatore rivoluzionario, la cui famiglia materna avrebbe abitato una sottostante abitazione oggi abbandonata, immortalata spesso per questo motivo dai viaggiatori stranieri del secolo scorso.

Dopodiché, dalla piazza Umberto I, dopo una breve scalinata, gli escursionisti hanno avuto accesso alle chiese, poste l'una vicino all'altra, dell'Immacolata e di San Salvatore de' Birecto. Quest'ultima risalente al Decimo secolo, ancorché totalmente rimaneggiata nei secoli successivi, era sede di una cerimonia di grande solennità. In essa venivano infatti incoronati i duchi di Amalfi, titolari del potere civile e militare sull'intero territorio. Di grande pregio artistico è la porta di bronzo, realizzata nel 1087 su commissione del ricco mercante Pantaleone Viarecta, attualmente custodita, a causa dei lavori di restauro, presso la Collegiata di S. Maria Maddalena. Dalla piazza principale il gruppo ha proseguito per via Arte della Lana, nella quale la corporazione degli artigiani della lana, attiva per vari secoli, ebbe il suo punto di riferimento. Della loro fiorente attività sono custoditi tuttora gli atti presso l'archivio comunale. Affascinante è stata senza dubbio la visita della vicina e minuscola cappella di S. Michele Arcangelo, edificata in una grotta del soprastante Monte Civita. La piccola cappella, situata in una grotta naturale alla base del Monte Aureo, è forse la chiesa più antica di Atrani, databile tra l'Undicesimo ed il Dodicesimo secolo. Chiamata anche "camposantino" perché utilizzata come cimitero fino al 1927, la minuscola chiesa esprime un suo silenzioso fascino fatto di spazi ridotti, lapidi consumate dal tempo, atmosfera raccolta. All'esterno del centro urbano (poco più a S della grotta si vede l'antica porta di accesso all'abitato da N), sulla parete E dell'alto pendio si apre questa grotta che ha svolto per decenni il ruolo di cimitero e, durante il secondo conflitto mondiale, quello di rifugio antiaereo. All'interno della cavità, a cui si accede attraverso una ripida scala, fu costruito un altare con dipinto su lamiera del Crepella, risalente al 1930; il dipinto riproduce la caratteristica iconografia di S. Michele Arcangelo. Da una seconda scala gli escursionisti sono stati guidati al vano più antico, coperto da una volta a botte, con roccia affiorante e sguarnito di qualsiasi decorazione (cfr. studio siti rupestri CCSA).

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